L’Ars sta discutendo la mozione sui fondi del Pnrr relativi alla Sanità: circa 800 milioni previsti in Sicilia. In aula gli assessori alla Salute Ruggero Razza e al Territorio Toto Cordaro hanno ribadito quali sono le misure del piano per le quali la Regione ha un minimo di gestione, gran parte delle iniziative sono gestite direttamente dai ministeri.

Ars approva mozioni Pd, Lupo “Governo adesso si confronti in parlamento”

“Dal voto d’aula di oggi arriva uno ‘stop‘ a scelte unilaterali del governo regionale sulle proposte da avanzare allo Stato nell’ambito dell’utilizzo dei fondi Pnrr, con particolare riferimento alle risorse destinate al potenziamento della sanità territoriale siciliana”. Lo dice il capogruppo all’Ars Giuseppe Lupo a proposito delle due mozioni del Pd approvate oggi dall’aula che impegnano il governo al “confronto preventivo” con l’Ars sulle proposte relative al Pnrr.

Per quel che riguarda i fondi per la sanità, una delle due mozioni prevede che il governo debba inoltre informare tempestivamente l’assemblea sulle iniziative assunte e sull’avanzamento dell’iter (compresa la definizione dell’assetto degli ospedali di comunità, case di comunità, centrali operative territoriali).

Cracolici: “Manca una visione organica degli interventi”

“Manca una visione organica del modello di organizzazione della sanità territoriale siciliana da attuare con i fondi Pnrr. Ho la sensazione che ogni Azienda sanitaria provinciale si stia muovendo in maniera autonoma, basando le proprie scelte di potenziamento dei servizi non sulla base delle necessità dei cittadini, ma sulla base degli immobili e delle strutture di proprietà”. Lo ha detto il parlamentare regionale Antonello Cracolici, intervenendo in aula nel corso dell’esame di una mozione del Pd sui fondi del Pnrr destinati al potenziamento dela sanità territoriale siciliana.

“Mi auguro che l’assessorato utilizzi le indicazioni ricevute dalle Asp – ha aggiunto Cracolici – per programmare interventi coordinati che tengano conto prima di tutto dell’esigenze di salute dei siciliani”.

 

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