Il Pnrr scuote la sanità in Sicilia dove c’è chi inizia a vociferare di almeno 9 mila assunzioni tra medici, infermieri e amministrativi. Un piatto ricco che però, almeno fino a oggi, si concretizza solo in voci di corridoio. Intanto il bacino dei precari attende la tanto agognata stabilizzazione.

Il piano da 800 milioni del Pnrr

La Regione si prepara ad attuare un piano di 800 milioni provenienti dal piano di ripresa nazionale post covid per  adeguare la sanità siciliana agli standard nazionali. Sarebbero oltre 9mila le assunzioni previste anche se ancora non esiste alcun progetto, solo una promessa. Negli ultimi giorni numerose sono state le uscite sulla creazione di case di comunità, piccoli ospedali locali. Ora spunta la voce di una stabilizzazione legata al Pnrr.

Le assunzioni per la case di comunità

Il piano per gli ospedali di comunità esiste ma, come evidenziano i sindacati, quello che non c’è, è un piano di assunzione per riempire questa strutture. L’attuale piano a stento serve per coprire le voragini di organico già presenti nel Sistema sanitario regionale. “Al momento però – dice la presidente della commissione Sanità all’Ars, Margherita La Rocca Ruvolo – noi non sappiamo se siano arrivate indicazioni. In ogni caso, a oggi non sono state condivise con questa commissione”.  La soluzione che si ventila è l’assunzione di tutti i precari assunti nel corso della pandemia. Si tratta di  un esercito di circa 8mila persone, impiegato in Usca e reparti, in laboratori e Asp. Tutti con un’unica condizione comune: sono precari. Questo bacino di lavoratori potrebbe andare a coprire i posti delle nuove strutture che nasceranno in Sicilia grazie all’attuazione del Pnrr.

Sull’Isola nasceranno 39 ospedali di Comunità

L’assessore alla Salute, Ruggero Razza, ha annunciato in commissione Salute del Parlamento regionale che i quasi 800 milioni di euro (797) messi a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per la sanità della Regione Sicilia saranno utilizzati per 39 ospedali di comunità (le strutture con 20 posti letto, un medico e 10 infermieri), 146 case della comunità hub (CdC) e 49 centrali operative territoriali (COT). Sono strutture da costruire o che sorgeranno da ex guardie mediche.  Il termine ultimo per consegnare tutto il piano al ministero è il prossimo 28 febbraio. Partiti e sindacati hanno, quindi, un mese di tempo per provare a modificare il progetto che ridisegnerà la sanità siciliana grazie ai 797 milioni del Pnrr.

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