La vicenda degli Asu, esclusi nell’ultima Finanziaria dai processi di stabilizzazione, potrebbe essere risolta con una norma specifica nel collegato alla stessa legge, che sarà discusso a breve.

Su questo tema si riunirà nei prossimi giorni un apposito tavolo tecnico, secondo quanto stabilito oggi nel corso di un incontro tra i sindacati e l’assessore regionale al lavoro, Maria Ippolito. Al tavolo in questione la Fp, con la segretaria regionale Clara Crocè , ha chiesto la partecipazione degli assessori alle Autonomie locali e al Bilancio e del ragioniere generale della regione. Ci sarà inoltre da risolvere la questione dell’individuazione degli enti che potranno assorbire i lavoratori non stabilizzati dai propri enti.

“Dal monitoraggio dei piani di fuoriuscita ( effettuato per il 90%)- riferisce infatti Crocè- è emerso che solo il 10% degli enti che utilizzano lavoratori Asu sono in grado di stabilizzarli”. Nell’incontro di oggi la Fp Cgil ha sostenuto che “una stabilizzazione di tutto il personale Asu può avvenire solo mettendo tutti i lavoratori nelle stesse condizioni, cioè facendoli uscire da cooperative, parrocchie ed enti privati: è inammissibile – ha sottolineato Crocè- che lavoratori in servizio presso i beni culturali e le Asp continuino a operare con l’intermediazione delle cooperative”. “Crocè ha rilevato che è anche “inammissibile che si pensi che l’operazione di stabilizzazione possa avvenire a costo zero”. “ Confidiamo adesso- dice ancora Crocè- che nella prossima riunione si vada alla soluzione dei problemi sul tappeto per come auspicato dallo stesso assessore”. Gli Asu vengono utilizzati da 25 anni negli uffici della Pubblica amministrazione, 1.500 di questi attraverso convenzioni con cooperative. Un centinaio di lavoratori ha presentato domanda per la fuoriuscita dal bacino. La finanziaria regionale li ha esclusi dalle stabilizzazioni e il tavolo di oggi puntava proprio all’individuazione di un percorso per la soluzione del problema. “Servono risorse- ha rilevato Crocè- ma anche la soluzione dei problemi della fuoriuscita dalle coop e degli enti che dovranno accogliere gli esuberi. Una buona base di partenza per affrontare le criticità – ha sottolineato- è la legge 8 del 2017”.

(foto archivio)