Tutto pronto per Taormina, lunedì si parte con un’intensa settimana dedicata a Ludwig van Beethoven. Dal 20 al 24 luglio l’Orchestra Sinfonica Siciliana diretta dal venezuelano Diego Matheuz aprirà la stagione 2020 del Teatro Antico di Taormina con la presenza anche di uno dei massimi esperti e conoscitori del compositore tedesco a livello internazionale, il pianista Gerhard Oppitz. Per la Nona Sinfonia è prevista la partecipazione straordinaria del Coro Lirico Siciliano e Maria Pia Piscitelli soprano, Laura Verrecchia contralto, Antonio Poli tenore e Carlo Cigni basso.

Progetto Beethoven”: cinque serate dedicate al maestro di Bonn e al suo periodo artistico più proficuo. Si comincia lunedì 20 luglio con il Concerto per pianoforte e orchestra n.1 in do maggiore op.15 e la Sinfonia n.5 in do minore op.67; martedì 21 luglio, Sinfonia n.8 in fa maggiore op.93 e Sinfonia n.6 in fa maggiore op.68 (Pastorale); mercoledì 22 luglio, Concerto per pianoforte e orchestra n.3 in do minore op.37 e Sinfonia n.3 in mi bemolle maggiore op.55 (Eroica); giovedì 23 luglio, Concerto per pianoforte e orchestra n.5 in mi bem. magg. op. 73 (Imperatore) e Sinfonia n.7 in la maggiore op. 92; venerdì 24 luglio, Sinfonia n.9 in re minore per soli, coro e orchestra op.125. Tutti i concerti avranno inizio alle ore 21.30.

Sarà dunque un viaggio musicale tra le composizioni del periodo più proficuo di uno dei padri della musica occidentale. Nei Concerti per pianoforte e orchestra Beethoven traduce in musica la fragilità umana. Al tono titanico, caratterizzante la musica del maestro tedesco, fa spazio l’essenza intima dell’uomo. Le sue sinfonie rispondono ai diversi contesti esterni ed interni che albergano e circondano l’artista tedesco. La stesura della Quinta Sinfonia occupa un periodo di tempo assai ampio, ben quattro anni, frutto di un processo creativo lungo e sofferto. È un Beethoven più asciutto e meno enfatico, vi si rintraccia un’estrema concentrazione tematica e una certa sobrietà di caratteri. Al contrario, l’Ottava Sinfonia fu composta con una rapidità per Beethoven insolita. Ed è anche la più breve, mentre la più eccentrica ed enigmatica è sicuramente la cosiddetta Pastorale (Sesta Sinfonia). Si tratta di un progetto arduo e sperimentale: volere riportare il genere pastorale appunto mischiandolo a quello moderno del tempo. Con la Terza Sinfonia, l’Eroica, la musica smette di avere una funzione solo celebrativa per diventare anche messaggio socio-politico, mezzo espressivo per trasmettere ideali. La Settima Sinfonia è la composizione che riporta la calma, qui prevale l’idea di armonia, di “gioia”. La Nona Sinfonia, che concluderà il “Progetto Beethoven” a Taormina, è una delle opere più note ed eseguite, considerata uno dei grandi capolavori della musica occidentale, diventata simbolo universale di unità e fratellanza tra gli uomini. Una fratellanza che si traduce nella musica con la convivenza di più generi musicali. È stata inoltre per lungo tempo la maggiore composizione sinfonica con voci.

 

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