“Stanchi degli annunci, ma pretendiamo rispetto”, lo urlano i professionisti del 118 e della sanità che questa mattina sono scesi in piazza per protestare per avere le necessarie garanzie per compiere il nostro lavoro in sicurezza.

Protestiamo anche per i mancato bonus Covid. Una protesta rivolta, in particolare, contro l’assessorato alla Salute al quale è stato chiesto di conoscere quali saranno state le scelte compiute fino ad oggi.

“Non chiediamo soldi – dice Carlo Alagna, rappresentante del movimento MUD – ma rispetto del contratto e di tutti i sacrifici fatti. Veniamo definiti eroi ma oggi ci sentiamo abbandonati. Siamo lavoratori e meritiamo rispetto dalle Istituzioni. Il popolo ci ringrazia, ora è arrivato il momento di guardare alle nostre richieste. Chiediamo solo rispetto per i lavoratori e per i nostri diritti”.

Questa mattina in piazza si sono concentrati i sanitari del 118, per fare conoscere le difficoltà dei sanitari e degli operatori soccorritori che in questi lunghi mesi di pandemia sono stati impegnati in prima linea nell’affrontare l’emergenza. Alcune richieste sono operative: come quello di realizzare un percorso sporco pulito quando si va a sanificare l’ambulanza.

“Siamo stanchi di essere dimenticati dalla politica, dalle istituzioni e dall’azienda – dicono i rappresentati del Mud 118 movimento che raggruppa centinaia di iscritti – Non è possibile che chi lavora per salvare vite umane debba essere vittima di una serie di inadempienze su materie importanti che stanno alla base del nostro lavoro. Il virus contagia tanti cittadini, ma anche gli autisti soccorritori.

E ancora, la Fials ha sottolineato “per la mancata erogazione dei fondi stanziati dal governo nazionale per un totale di 35 milioni che rischiano di tornare a Roma se non utilizzati entro il 20 dicembre. Per la mancata erogazione delle risorse regionali aggiuntive, i famosi mille euro al mese promessi e sbandierati dal governo regionale per la durata della pandemia, al momento per affermazioni assessoriali ridotti solo ad una probabile platea di 5 mila dei 60 mila operatori della sanità compresi i lavoratori di Seus 118. Infine per la cronica insufficienza degli organici della sanità siciliana”.