A sorpresa, dopo cinque anni di processo, il tribunale di Palermo che oggi avrebbe dovuto emettere la sentenza a carico dell’ex sindaco di Ustica, Aldo Messina, accusato di omissione d’atti d’ufficio e morte come conseguenza di altro delitto, dopo una breve camera di consiglio ha deciso di svolgere ulteriori atti istruttori e ha rinviato il processo a settembre.

Il dibattimento, in corso davanti alla quarta sezione del tribunale di Palermo, riguarda la morte, avvenuta il 10 agosto del 2012, di due adolescenti: Sta Fedi, di origini tunisine, e Bartolomeo Licciardi. I due ragazzini avevano preso un’auto parcheggiata rimasta incustodita con le chiavi nel quadro, vicino al molo dove attraccano gli aliscafi a Ustica. Per inesperienza o per una manovra sbagliata, forse in retromarcia, finirono in mare e morirono annegati restando intrappolati nella Fiat Panda che si capovolse sul fondo.

La Procura ha accusato l’allora sindaco, per cui è stata chiesta la condanna a 5 anni, di aver omesso di adempiere a un’ordinanza della Capitaneria di porto di Palermo che regolava l’accesso e il transito nella banchina “ex Sirena” del porto di Ustica. Messina non avrebbe fatto delimitare il tratto interdetto al transito e alla sosta con segnalazione anche notturna e, in più, non avrebbe predisposto un idoneo servizio di vigilanza per garantire la sicurezza.

Ipotesi che il legale dell’imputato, l’avvocato Salvatore Donato Messina, ha cercato di confutare anche producendo le fatture relative ai lavori fatti dall’amministrazione comunale in adempimento dell’ordinanza. Al termine della requisitoria dell’avvocato i giudici hanno deciso di ricitare i componenti dell’ufficio tecnico del Comune di Ustica in carica negli anni dell’incidente e del provvedimento della Capitaneria.