Rapina a Palermo al centro Mya salute, una struttura privata che si trova in viale Strasburgo. Due giovani a volto coperto sono riusciti a portare via circa mille euro. Le indagini sul colpo sono condotte dagli agenti di polizia che hanno ascoltato il racconto dei testimoni e sequestrato le immagini di videosorveglianza.
Il racconto della rapina
I rapinatori, armati di pistola e incappucciati, avrebbero fatto irruzione nel poliambulatorio. Dopo aver minacciato una segretaria i due l’avrebbero costretta ad aprire la cassa dentro cui erano custoditi i contanti. Quindi la fuga su un’auto, risultata rubata, e trovata qualche ora dopo a poche centinaia di metri dal centro medico. Sono intervenuti anche gli agenti della scientifica per eseguire i rilievi sia nel poliambulatorio che a bordo dell’auto, nella speranza che i rapinatori abbiano lasciato qualche traccia.
Una rapina simile a fine gennaio in un negozio di detersivi
Nella stessa zona, a fine gennaio, era finito nel mirino Serena detersivi. Quattro giovani sono arrivati a bordo di due scooter e sono entrati nell’attività mostrando ai dipendenti una pistola. Per loro sfortuna, però, all’uscita c’erano i Falchi della squadra mobile che hanno sventato il colpo e arrestato due ragazzi di 21 e 19 anni.
Un arresto per rapina in un supermercato
I Carabinieri della Stazione di Giarre, in provincia di Catania, con il supporto dei colleghi del Nucleo Operativo e di quello Radiomobile della Compagnia di Giarre, hanno arrestato un 26enne del posto nella quasi flagranza del reato di rapina aggravata. Nella giornata del 1° di marzo intorno alle 19.30, orario quindi prossimo a quello di chiusura, un rapinatore solitario, con il volto nascosto da una maschera di carnevale e armato di una pistola semiautomatica, si è introdotto all’interno di un supermercato di via Delle Province portando a termine una rapina a seguito della quale, minacciando un’atterrita dipendente, è riuscito a sottrarre dalla cassa dell’esercizio commerciale la somma di 650 euro. L’immediato intervento dei Carabinieri, grazie alla descrizione dell’autore della rapina da parte dei testimoni, e all’analisi dei filmati del sistema di videosorveglianza del supermercato, ha loro consentito d’identificare il malvivente, sospettato, tra l’altro, d’aver eseguito il giorno prima un altro colpo, con le stesse modalità, ad un bar-tabacchi annesso a una stazione di servizio in via Don Luigi Sturzo.
La perquisizione e il ritrovamento del giubbotto
La perquisizione eseguita poi nell’abitazione del 26enne, in via Prolungamento di via Romagna, ha poi fornito riscontri alle ipotesi investigative dei Carabinieri, i quali hanno tovato due pistole da softair, riproducenti un modello a fuoco marca Glock ma, soprattutto, un giubbotto con identiche stampe impresse di una società privata, quindi non acquistabile in commercio, indossato dal rapinatore durante la rapina e ritratto dal sistema di videosorveglianza.
L’uomo in carcere
In merito, infatti, il giovane aveva sino a quel momento mostrato un atteggiamento del tutto tranquillo, lasciando però trasparire un evidente nervosismo quando ha poi constatato l’interesse dei militari per quel capo d’abbigliamento, consapevole del fatto che lo avrebbe posto di fronte alle sue responsabilità. Il 26enne è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne ha convalidato l’arresto ed ha disposto la misura cautelare presso il carcere catanese di Piazza Lanza.
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