Il Percorso regionale dell’innovazione per la salute e le scienze nella vita “Life Science made in Sicily” è stato presentato oggi allo Steri, a Palermo.  Rappresenterà il brand con il quale l’Assessorato regionale alla Salute intende proporre una nuova visione di Sanità Pubblica.

L’obiettivo è quello di eliminare gli sprechi e razionalizzare le spese e investire per migliorare il servizio ai cittadini.

In quest’ottica oggi allo Steri sono stati illustrati i primi due progetti del percorso di innovazione della sanità siciliana che saranno finanziati dall’assessorato regionale alla Salute con Fondi PSN 2014-2016, in collaborazione con le Aziende Universitarie di Palermo e Catania. Il primo riguarda la realizzazione di due centri specializzati di Oncologia molecolare, uno che serva la Sicilia occidentale, l’altro quella orientale, mentre il secondo piano consisterà nell’avvio di una rete regionale di Formazione che sia in grado di individuare i pazienti settici nelle strutture ospedaliere e intervenire tempestivamente con le efficaci cure.
Alla presentazione dei progetti hanno partecipato l’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi, il rettore dell’Università di Palermo, il professor Fabrizio Micari, i direttori generali dell’assessorato e dei Policlinici Universitari di Palermo e Catania. “L’avvio dei primi due progetti è la dimostrazione che anche la Sicilia può essere all’avanguardia e mettersi ai livelli di regioni virtuose come la Toscana grazie all’appropriatezza degli investimenti e a collaborazioni straordinarie come quelle con l’Università di Palermo. I piani vanno nella direzione della rete ospedaliera che oggi abbiamo in mente”, commenta l’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi.

“Considero di fondamentale importanza la realizzazione di questi ambiziosi progetti – dichiara il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo  Fabrizio Micari – Questi nuovi percorsi di formazione ci consentiranno non solo di formare figure professionali specializzate del nostro territorio, ma permetteranno al contempo di attrarre altre figure professionali che al momento attuale stanno completando il loro percorso formativo all’estero. L’espletamento dei due progetti – conclude Micari- accrescerà inoltre l’attenzione da parte di strutture pubbliche e private, nazionali ed internazionali, per la realizzazione di percorsi formativi e collaborazioni scientifiche aumentando così la nostra capacità di attrarre risorse e studenti dall’estero e dal resto di Italia”.

Nello specifico il piano “Oncologia molecolare: biomarcatori specifici per la risposta alle terapie di precisione”coinvolge il Policlinico di Palermo e il Policlinico di Catania, e prevede la realizzazione di due centri altamente specializzati in diagnostica molecolare avanzata all’interno delle strutture ospedaliere che saranno attivi da metà marzo. Oltre a garantire un vantaggio in termini di riduzione della spesa farmaceutica, i nuovi centri innalzeranno la qualità dell’offerta sanitaria siciliana nella lotta ai tumori. Il servizio sanitario all’interno dei due centri sarà in grado di caratterizzare i tratti genetici dei tumori e degli individui, al fine di offrire terapie il più possibile mirate in base alle specificità molecolari dei tumori e delle persone predisposte all’insorgenza di tali patologie. Il centro di Palermo sarà diretto dal professore Giorgio Stassi, mentre quello di Catania dal professore Paolo Vigneri, Superando i ritardi accumulati rispetto alle altre regioni d’Italia, il piano di Oncologia molecolare fornirà un servizio avanzato di diagnostica e screening, sfruttando le tecnologie più innovative della genomica.

“Nell’ambito di questa unità – sottolinea Stassi – si riuniranno figure professionali formate sull’impiego delle tecniche più avanzate nel campo della genomica e della diagnostica molecolare”.
Il progetto Sep.Si nella Rete regionale emergenza e urgenza, invece, partirà entro la fine di febbraio e istituirà un nuovo percorso di formazione atto ad individuare i pazienti settici ed intervenire tempestivamente con le efficaci cure. L’incidenza di pazienti settici è di circa 400 casi ogni 100.000 abitanti. Un dato superiore a quello dell’infarto del miocardio (210 casi all’anno), allo stroke (223 casi all’anno), al cancro (390 casi all’anno). Considerata la popolazione della Sicilia di circa 5 milioni di abitanti, si stima che per 12.500 nuovi casi di sepsi l’anno ci sia un numero di 5 mila morti all’anno.

“Creeremo una rete infettivologica e microbiologica ed un sistema di monitoraggio e sorveglianza del territorio regionale al fine di aumentare la sopravvivenza e ridurre i casi di multi-resistenza dovuti all’inappropriato uso degli antibiotici Nel progetto è prevista anche la realizzazione di 4 nuovi posti di Terapia intensiva e degenza con isolamento al Policlinico di Palermo”, afferma il professore Antonino Giarratano, responsabile del progetto.