L’accordo sulle Partecipate c’è ma non arriva l’ufficialità. E dalle opposizioni iniziano ad arrivare pressioni sul sindaco Roberto Lagalla affinchè la partita venga chiusa. Sarà infatti marzo, con ogni probabilità, il termine ultimo per il rinnovo delle dirigenze delle società di proprietà del Comune di Palermo. I nomi delle presidenze sono ormai definiti, ma il quadro non è ultimato con riguardo ai ruoli di sottogoverno. Questione alla quale si affiancano le questioni di incompatibilità sollevate proprio dai banchi delle opposizioni. Ed è proprio il centrosinistra a chiedere con forza in queste ore un’accelerata sul tema. Ciò per ricondurre ad una stabilità gli organigramma delle aziende comunali.

Dal M5S: “Lagalla sciolga le riserve”

Fra gli attacchi più duri quello del capogruppo del M5S Antonino Randazzo. “Il quadro normativo prevede che gli amministratori delle Società Partecipate a controllo pubblico devono rispondere a precisi requisiti di onorabilità e di professionalità. Designare, addirittura, negli organi amministrativi, soggetti che non hanno acquisito un titolo di studio accademico degno di nota o che non hanno un’adeguata esperienza professionale lo ritengo un insulto alla meritocrazia e al raggiungimento di obiettivi necessari all’efficienza nella conduzione dei servizi di pubblico interesse“.

Per non parlare se la politica intende designare soggetti nel caso in cui si trovano in posizioni di conflittualità d’incarico – aggiunge Randazzo -, poiché risultano essere rappresentanti legali di ditte fornitrici di servizi per conto delle stesse società partecipate delle quali dovrebbero divenire amministratori. Il M5S invita il sindaco Roberto Lagalla a sciogliere nell’immediato ogni riserva per la nomina dei nuovi amministratori delle società Partecipate, con designazione di soggetti che, se pur individuati dalla politica, siano in possesso di adeguati titoli di studio, conformi alle norme in vigore, nonché in possesso di comprovata esperienza professionale adeguata ai ruoli da ricoprire. La cittadinanza merita adeguate risposte”.

Azione: “Presentata richiesta di accesso agli atti”

Critiche che seguono, a qualche ora di distanza, a quelle mosse dal consigliere comunale di Azione Leonardo Canto. L’esponente di centro ha annunciato di aver presentato “un’istanza di accesso agli atti per conoscere il contenuto dei curriculum di tutti quanti hanno dato la propria disponibilità ad assumere ruoli dirigenziali nelle Partecipate cittadine per confrontarli con quelli dei soggetti prescelti dall’ amministrazione per ricoprire tali ruoli apicali. Effettueró una analisi comparata di tali curriculum – ha dichiarato Canto – per valutare i criteri con i quali questa amministrazione ed il sindaco stanno effettuando tali scelte”.

“Auspichiamo – prosegue l’esponente di Azione – che le lotte fratricide interne alla coalizione ed agli stessi partiti non condizionino le scelte del sindaco e che tali scelte seguano la logica del merito e non della spartizione tra i partiti di maggioranza. Se così non dovesse essere e fosse palese la scelta di soggetti indicati dai partiti a fronte di disponibilità di profili dai curricula assai più titolati chiederemo al Sindaco di riferire in aula”.

Il rebus Partecipate: i profili scelti dal centrodestra

Come sopra ricordato, le anime del centrodestra sembrano comunque aver trovato un accordo di massima sulle presidenze delle Partecipaate. In casa Rap, Giuseppe Todaro è pronto a subentrare nelle prossime settimane a Girolamo Caruso. Ciò al netto dei ragionamenti da completare in merito al prossimo CdA che lo dovrebbe affiancare. Un’azienda, quella di piazzetta Cairoli, che sarà chiamata ad affrontare diverse questioni spinose. Fra queste quella dell rimozione dei rifiuti dallo spiazzale del TMB di Bellolampo, i lavori da fare proprio nell’impianto precedentemente citato e il caso che riguarda il servizio di pronto intervento stradale. Azienda nella quale Massimo Collesano è uscito di scena dal ruolo di direttore generale.

Movimenti anche in casa Gesap. L’ormai ex amministratore delegato dello scalo aeroportuale palermitano Giovanni Scalia, ha infatti comunicato le sue dimissioni dall’incarico. Rimissione del mandato già nell’area da diversi giorni e che ha dato, di fatto, l’inerzia decisiva alla partita relativa alle società Partecipate. L’Assemblea dei Soci è così convocata in prima chiamata il 7 marzo e in seconda chiamata per il 10 marzo. Giorno, quest’ultimo, che potrebbe essere decisivo per l’inserimento nei ranghi aziendali di Salvatore Burrafato e Vito Riggio. Il primo dovrebbe ricoprire il ruolo di presidente, mentre per l’ex esponente dell’Enac si profila l’incarico di amministratore delegato. Discorso diverso riguarda invece GH. Fabio Giambrone, orlandiano di ferro, ha ancora diciotto mesi di incarico e non sembra volersi dimettere anticipatamente. Almeno per il momento non sembrano esserci margini di manovra per l’Amministrazione in tal senso.

Ad aprire le danze sarà AMG

Ad aprire il valzer di dirigenti nelle società Partecipate, con ogni probabilità, sarà AMG Energia. Una convergenza trovata da tempo sul nome di Francesco Scoma. Sembrano non esserci dubbi anche sulla scelta del futuro presidente di AMG Gas, società per l’80% di proprietà di Edison, nella quale il Comune di Palermo esercita un controllo indiretto tramite il 20% di AMG Energia. Roberto Lagalla sembra aver individuato il nuovo presidente nella figura di Angelo Pizzuto, volto noto dell’Aci Club di Palermo in quota Fratelli d’Italia, sostenuto dall’ala facente capo all’assessore regionale Alessandro Aricò. Da capire chi affiancherà Pizzuto nel futuro CdA. L’Assemblea dei Soci però, convocata per il 1 marzo, è andata deserta.

Mistretta alla finestra per Amat

Assemblea dei soci che verrà convocata a breve anche in casa Amat. L’azienda, al momento capitanata da Michele Cimino, ha recentemente approvato il bilancio 2021 alla presenza del vicesindaco Carolina Varchi. Rimangono però alcune partite aperte, come il contenzioso tributario con il Comune e il bilancio 2022 da chiudere. Gatte da pelare non facili sia per Palazzo delle Aquile che per l’azienda di via Roccazzo, che ha chiuso il quarto trimeste del 2022 con una perdita di 1,8 milioni di euro.

Una riunione, quella del CdA di Amat, svoltasi venerdì 24 febbraio e nella quale i vertici aziendali hanno dato il via libera, come sopra ricordato, al bilancio 2021. Una questione, quella relativa ai conti, che risente inevitabilmente della presenza del contenzioso Tosap, sul quale al momento non sono annunciati sviluppi. Novità che invece arrivano sulla revisione del contratto di servizio. “Al contempo – si legge nella nota dell’azienda -, l’Amministrazione (n.d.r) ha assunto impegno di accelerare i lavori per la modifica del contratto di servizio tali da renderlo coerente e congruente alle esigenze della Città quindi pienamente sostenibile per la Società Amat”.

Il canto del cigno da presidente per Michele Cimino, ormai destinato al consorzio Asi. Attende Giuseppe Mistretta, profilo in quota Forza Italia con un passato in Gesap nell’era di Leoluca Orlando. Questione, quella del rinnovo del CdA, che Amat annuncia sarà trattata a breve. “Il Comune ha rinviato a breve in una prossima assemblea la nomina dei nuovi organi societari secondo le determinazioni del Sindaco“. E’ rimasto invece al palo l’ormai ex presidente di AMG Domenico Macchiarella, impossibilitato ad effettuare il passaggio proprio in casa Amat. Per lui rimane l’incarico in Energy Auditing.

La situazione nelle altre Partecipate

Risolti nei giorni scorsi i problemi in casa Reset. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, che hanno portato ad evidenti malumori interni nelle fila di Forza Italia, sembrerebbe che sia stata trovata una sintesi sul nome di Fabrizio Pandolfo, funzionario regionale in quota Forza Italia. Il condizionale è d’obbligo vista la difficoltà delle trattative ancora attualmente in corso, ma per l’ex commissario straordinario dello IACP di Palermo (rimasto in carica per quasi due anni fra il 2021 e il 2023), la strada sembrerebbe comunque spianata. Tutto fatto anche in casa Sispi dove la prescelta, come sopra ricordato, dovrebbe essere Giovanna Gaballo, responsabile regionale dell’area delle Attività Sociali della Nuova DC.

Non cambia nulla invece in casa Amap, dove rimane saldo in testa Alessandro De Martino. Negli scorsi mesi c’è stato un tentativo di ribaltare la situazione. In particolare dall’ala di Fratelli d’Italia, ma lo Statuto aziendale e la presenza di un gruppo di comuni della Provincia fra i soci, ha blindato la posizione del dirigente dell’azienda di via Volturno. Poco cambia anche alla SRR metropolitana, dove rimarrà in carica Natale Tubiolo (dato fra i possibili papabili alla presidenza di Rap nelle scorse settimane) e alla Fondazione Teatro Massimo, dove verrà riconfermato nel ruolo di sovrintendente Marco Betta.

 

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