Stamane a Palermo, di fronte gli uffici della Prefettura, si è svolto un sit-in organizzato dal consigliere di prima circoscrizione Salvatore Imperiale per richiedere al Governo nazionale la rettifica della norma sul reddito di cittadinanza.

Da quanto risulta, probabilmente a causa di un vuoto giuridico, i beneficiari del reddito di cittadinanza si ritroveranno ad avere ridotto della metà, se non cancellato, il diritto a percepire il reddito.

“Ad oggi né Inps né Governo hanno dato chiarimenti in merito – dice Imperiale – gettando le premesse della fine o del dimezzamento del reddito di cittadinanza per gli aventi diritto al beneficio”.

In pratica, il reddito di molte persone è notevolmente aumentato nell’Isee perché la Carta Rei (reddito di inclusione, ndr) ha fatto cumulo.

Come spiega Imperiale, “tutte quelle persone che hanno usufruito di Carta Rei, Bonus maternità, Bonus Terzo figlio e Bonus bebè, si ritrovano queste somme nel foglio Isee (indicatore della situazione economica, ndr). Quello che risulta è un reddito maggiorato di circa tre volte, i beneficiari del reddito di cittadinanza subiranno una decurtazione del 50 per cento della somma che gli spetta. La cosa giusta da fare sarebbe eliminare i trattamenti assistenziali dal calcolo del reddito di cittadinanza”.

Dice un partecipante al sit-in: “Non lavoro e ho cinque bambini. Ho avuto la Carta Rei ma mi hanno diminuito la somma del reddito di cittadinanza. Credo che non sia giusto. Hanno detto anche che davano un lavoro ma questo lavoro non arriva mai”.

A fargli da eco un’altra donna presente alla manifestazione: “Con l’aumento del reddito in Isee è aumentata anche la somma che pago per la mensa scolastica di mia figlia. Siamo passati da 4 a 28 euro al mese. Per me è un grosso problema sostenere questa spesa”.

Conclude Imperiale: “Stiamo cercando di avere una interlocuzione con il prefetto. Ci sono persone che rischiano di perdere il beneficio. Credo sia un cane che si morde la coda. Viene dato un bonus per aiutare le famiglie ma poi gli diminuiscono il reddito di cittadinanza. A febbraio ci sarà la decurtazione”.

 

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