”La riforma del reddito di cittadinanza che si sta delineando in queste ore a Roma è assolutamente inaccettabile, va sicuramente rivista per non assestare un colpo che rischia di essere letale per un tessuto socio economico fragilissimo come quello siciliano. Chiederemo un tavolo di confronto tra la Regione e il governo nazionale perché quantomeno si cerchi di salvare il salvabile”.
Le parole di Schillaci
Lo afferma la deputata regionale M5S Roberta Schillaci, componente della commissione Cultura , Formazione e Lavoro dell’Ars, che stamattina ha partecipato alla manifestazione dei percettori di reddito a Palermo.
“La riforma – dice la deputata –prevede condizioni inaccettabili. Un emendamento che ha avuto il via libera in queste ore prevede infatti la revoca del beneficio dopo il rifiuto della prima proposta occupazionale, anche se questa non è per nulla congrua sia dal punto di vista economico che logistico. Il governo nazionale piuttosto crei le condizioni per favorire l’occupazione soprattutto in Sicilia, mentre quello regionale si faccia in quattro per fare funzionare i centri per l’impego per potenziare i quali il Governo Conte, già nel 2019 ha stanziato 89 milioni solo per la Sicilia”.
“Oggi – conclude la deputata – dovevamo avere l’assessore Albano in commissione, ma purtroppo la seduta è saltata. Ci auguriamo che venga a riferire sul reddito la prossima settimana”.
Il reddito ancora in valutazione
E’ ancora in fase di valutazione da parte di governo e maggioranza l’ulteriore stretta in manovra al Reddito di cittadinanza, con la riduzione da otto a sette mensilità di sussidio nel 2023. Lo si apprende da fonti dell’esecutivo, secondo cui questa soluzione libererebbe risorse per circa 200 milioni di euro.
Calderone: “Reddito? Non vogliamo intervenire con l’accetta”
Sul Reddito di cittadinanza “non vogliamo intervenire con l’accetta, ma trovare le soluzioni concrete per far sì che chi è in condizione di lavorare, con ausili come formazione, riqualificazione e orientamento qualificato, lo possa fare nel tempo. Per questo l’intervento parla di una prosecuzione per 8 mesi del Reddito per gli occupabili e poi di percorsi di inserimento lavorativo”. Così la ministra del Lavoro, Marina Calderone, in un videomessaggio alla festa di Fdi, sottolineando che bisogna “incentivare il connubio pubblico-privato facendo sì che anche i soggetti privati possano aiutarci a collocare quante più persone possibili”.
Oggi sono 1,1 milioni i nuclei familiari che percepiscono il Reddito di cittadinanza, di cui 660mila sono i soggetti occupabili, ha ricordato la ministra aggiungendo che “il governo ha voluto essere ancora più lungimirante, mettere in protezione un numero di soggetti superiore e in questo momento la platea a cui guardiamo è inferiore ai 660 mila occupabili”. Per gli altri ha rimarcato che “lavoreremo per individuuare un nuovo strumento di assistenza e lotta alla povertà per i soggetti in difficoltà e che non sono occupabili”.
Calderone ha anche ribadito l’obiettivo che “i giovani ci possano eventualmente rimproverare se non mettiamo in campo tutte le strategie necessarie per un lavoro dignitoso e non ci rimproverino invece perché gli paghiamo il sussidio a vita”.
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