“Era doveroso ascoltare le loro ragioni, ma la Regione non ha gli strumenti per intervenire“. Renato Schifani gela le speranza dei percettori del reddito di cittadinanza che, nelle ultime 48 ore, avevano protestato sotto Palazzo d’Orleans per difendere il sussidio introdotto dal Governo guidato allora da Giuseppe Conte. Un gruppo all’interno del quale, questa mattina, si era iniziato a respirare un cauto ottimismo sull’esito dell’incontro. Auspici che si sono scontrati con la dura realtà, palesata dalle parole del governatore siciliano.

Schifani: “Regione non ha strumenti per intervenire”

E’ proprio l’ex presidente del Senato a fare il punto sull’esito dell’incontro. “Ho voluto incontrare questi cittadini che manifestano civilmente – ha detto il presidente Schifani -. Ritengo doveroso ascoltare le loro ragioni. In me troveranno sempre una persona attenta e disponibile. È un tema estremamente delicato, che mette in discussione il futuro di tante persone. Deve essere chiaro che non devono e non possono essere alimentate illusioni su percorsi non praticabili. Il reddito di cittadinanza è una misura nazionale, sulla quale la Regione non ha strumenti per intervenire. Comunque, parleremo col governo dello Stato per capire quali sono le intenzioni di Roma sul futuro di un provvedimento che, evidentemente, non ha funzionato”.

La manifestazione dei percettori del reddito di cittadinanza

Una fumata nera che arriva, in pratica, al termine di due giorni di protesta condotta da una delegazione dei percettori del reddito di cittadinanza sotto la presidenza della Regione. Protesta iniziata nel pomeriggio di mercoledì 11 gennaio, con la manifestazione organizzata in piazza Indipendenza. Un corteo che si è sciolto un paio d’ore dopo, lasciando spazio ad un presidio permanente messo in campo dai tre organizzatori delle manifestazioni delle ultime settimane, ovvero Giuseppe De Lisi, Davide Grasso e Tony Guarino.

Protesta all’interno della quale una decina di manifestanti aveva perfino iniziato uno sciopero della fame, chiedendo attenzione da parte del governo regionale. Focus arrivato questo pomeriggio ma che non ha portato a risultati significativi. Ad oggi infatti, il reddito di cittadinanza va verso un forte ridimensionamento. Operazione che coinvolgerà, inevitabilmente, anche la Sicilia.