Polemica sui nuovi concorsi alla regione e sui risultati  raggiunti sulla spesa dei Fondi Ue Po Fesr, che sarebbero “sono frutto dell’eccellente lavoro svolto dai dipendenti regionali“. La guerra tra dipendenti regionali e regione non sembra affatto terminata.

“Aperta la campagna elettorale”

“Mentre a livello nazionale una “norma transitoria” contenuta nel DL 80/2021 permette ai contratti di lavoro di definire tabelle di corrispondenza tra vecchi e nuovi inquadramenti sulla base di esperienza, professionalità maturate ed effettivamente utilizzate dall’amministrazione di appartenenza per almeno cinque anni, anche in deroga al possesso del titolo di studio richiesto per l’accesso all’area dall’esterno, alla Regione Siciliana, invece, dove si è già aperta la campagna elettorale, dopo decenni di blocco delle carriere si sta procedendo esattamente al contrario”. Lo dicono le sigle sindacali dei dipendenti regionali del COBAS/CODIR.

I nuovi concorsi

Il governo regionale in base al “Piano dei fabbisogni del personale per il triennio 2020-2022” approvato e integrato con alcune deliberazioni della Giunta regionale, ha autorizzato, attesa la grave carenza di personale di tutti i rami dell’Amministrazione regionale, l’espletamento di diverse procedure concorsuali, finanziabili sia con le risorse assunzionali regionali, sia con specifiche disposizioni nazionali. Tra l’altro, al fine di recuperare i ritardi accumulatisi a causa dell’intempestivo licenziamento del Formez, la Regione è tornata sui suoi passi recuperando il rapporto di collaborazione con il Formez. Secondo il COBAS/CODIR, “starebbero per essere banditi concorsi per migliaia di posti tra istruttori e funzionari con il rischio, se fossero realmente espletati, di saturare la disponibilità dei posti apicali rischiando di lasciare solo le briciole al personale interno e tutto ciò, scandalosamente, per fini meramente elettoralistici”.

L’appello dei sindacati alla Regione

Il governo, invece, eviti di causare ulteriori sfaceli all’Amministrazione regionale al termine del suo mandato (come avviene da troppi decenni) e, piuttosto che alimentare false promesse, rassicuri il personale interno sulle disponibilità di posti in vista dell’apertura delle trattative sul rinnovo del contratto che, per quanto riguarda il COBAS-CODIR, dovrà, obbligatoriamente, contenere una “norma transitoria” alla stessa stregua di quella inserita a livello nazionale.

Polemiche sul salario accessorio

Sulle polemiche, poi, relative al salario accessorio dei dipendenti regionali, il COBAS/CODIR, dice sostiene che “il governo dovrebbe avere il coraggio di prendere una posizione netta rappresentando che i risultati raggiunti sulla spesa dei Fondi Ue Po Fesr, sono frutto dell’eccellente lavoro svolto dai dipendenti regionali nonostante le carenze strutturali di un’amministrazione non al passo con i tempi rispetto ad altre pubbliche amministrazioni”.