“L’attuazione del regionalismo differenziato o asimmetrico così come è voluto da alcune Regioni del Nord, costituirebbe un ulteriore disastro per il Mezzogiorno e la Sicilia che vedrebbero allargarsi lo storico divario fra nord e sud”. Lo si legge in una nota dell’Associazione ex Deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana che nei giorni ha promosso un convegno di studi svoltosi a Modica sul tema.

“Pur prendendo atto che l’attuale governo ha frenato quanto appariva in fase di approvazione e che si è riservato di ridiscutere  l’intera materia, rileviamo – continua la nota – che si rischia di realizzare un sistema di piccole patrie, tale da minare di fatto l’unità del Paese perché si determinerebbe la sottrazione di risorse necessarie a garantire il principio di eguaglianza ed il mantenimento in capo allo Stato della funzione redistributiva”.

L’Associazione ed i Deputati dell’Ars, in conseguenza della predette preoccupazioni, sottopongono ai rappresentanti dei siciliani al parlamento regionale
l’opportunità di promuovere adeguate iniziative nei confronti delle forze politiche e delle istituzioni nazionali, al fine di scongiurare un’ulteriore marginalizzazione della Sicilia.