“La Regione Sicilia, già nel 2014, ha stanziato per la PMA 3 milioni e 800 mila euro, nella misura del 70 per cento ai centri pubblici e del 30 per cento ai centri privati per il tramite delle ASP. Nelle more dei nuovi Lea (Livelli Essenziali Assistenza) ha stanziato un ulteriore milione e mezzo di euro. Ad oggi, nonostante il decreto sui nuovi Lea sia stato pubblicato da più di un anno, siamo in attesa del Decreto del nomenclatore dei prezzi da parte del Ministero”. Lo afferma Maria Letizia Di Liberti, Dirigente Generale del “Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico” dell’assessorato Regionale alla Salute, portando il saluto dell’assessore Ruggero Razza durante i lavori del convegno sulla Medicina della Riproduzione, dal titolo “Politics and Science on Reproductive Medicine”, in corso al Mondello Palace Hotel di Palermo, fino al 28 aprile prossimo.

Presidente del convegno Antonio Perino e responsabile scientifico Giuseppe Valenti, rispettivamente direttore del Centro Interaziendale di Procreazione Medicalmente Assistita per la Sicilia Occidentale (Azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello, Policlinico Universitario “Paolo Giaccone”, Asp 6 di Palermo) e coordinatore regionale della SIRU (Società Italiana Riproduzione Umana).

Perino e Valenti sottolineano: “Le tecniche di procreazione medicalmente assistita sono fondamentali considerato il saldo negativo che registriamo anche in Sicilia tra nuovi nati e decessi. Nel 2016 abbiamo avuto in sostanza il 20 per cento in meno di nuovi nati rispetto ai dodici anni precedenti”. “L’attività di verifica dei Centri di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) da parte del CNT (Centro Nazionale Trapianti) in Sicilia è iniziata a ottobre 2017 e le visite si dovrebbero concludere entro giugno 2018, con la prima visita a tutti i centri. Ad oggi ne sono stati visitati 16, mentre in Italia le visite hanno avuto inizio nel 2011 e finora il numero dei centri ispezionati risulta pari a circa 150, di cui 80 certificati per la prima volta, in 15 regioni diverse”. Lo afferma Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro Nazionale Trapianti che ha aperto i lavori della sessione pomeridiana.