Il rendiconto 2022 del Comune di Palermo vive ancora una fase di stand-by, anche se l’accordo è vicino. Dopo l’intervento in Consiglio Comunale di Roberto Lagalla, le acque a Sala Martorana sembrano essersi calmate. Da questo documento dipende il futuro non solo della macchina burocratica palermitana a partire dalle assunzioni che sono vincolate strettamente a questo atto, ma anche delle società Partecipate, in particolare di Rap.

Il tesoretto da 35 milioni

Al rendiconto, poi, sono legati anche gli investimenti che potranno essere fatti. Si tratta di somme derivanti dal così detto avanzo vincolato ovvero dai risparmi che l’amministrazione avrà fatto e che restano vincolati a precisi obiettivi di spesa. Un tesoretto da 35 milioni di euro da spendere per intervenire sulle criticità della città e sul quale maggioranza ed opposizione ragionano da ieri su un accordo da mettere nero su bianco tramite un ordine del giorno. Atto che non sarà, comunque, vincolante ma che rappresenta una sorta di accordo in vista delle variazioni di bilancio che dovrà fare la Giunta Comunale.

Tensioni proprio sul tesoretto

Su questo tema i momenti di tensione in aula non sono mancati. Poco dopo l’intervento del sindaco in aula, che ha spiegato in punta di diritto i motivi per i quali l’atto va approvato con urgenza, il consigliere comunale di “Oso” Ugo Forello ha usato parole al vetriolo nei confronti del primo cittadino, spiegando così il suo punto di vista contrario sulla questione. “Si vede che lei era un ottimo medico. Anche perchè, da quello che ho sentito, sarebbe stato un pessimo giurista“, ha dichiarato il vicepresidente della commissione Bilancio, in merito alla ratio normativa utilizzata dal sindaco per giustificare la mancata applicazione di quanto previsto dal TUEL. Ovvero, il rispetto di un termine temporale di 20 giorni dopo l’arrivo dell’atto e dei relativi correlati nelle mani dei consiglieri comunali.

Pontieri d’aula al lavoro

Scontro che è sembrato a tratti incolmabile ma sul quale si sono attivati da subito i pontieri d’aula. Fra questi Fabrizio Ferrandelli e Carmelo Miceli, che hanno funto da collante ad un’aula che, sul tema, l’altro ieri era andata in ordine sparso. Opera di conciliazione alla quale ha partecipato anche il capogruppo di Forza Italia Gianluca Inzerillo, anche se l’esponente dell’ala Tamajo ha richiamato la “responsabilità” politica di chi ha proposto l’atto. Ciò in particolare sul mancato rispetto dei tempi previsti dalla legge. “Se io fossi un assessore seguire l’atto passo passo, dall’inizio alla fine”, ha dichiarato il capogruppo azzurro rivolgendosi al sindaco.

I tempi sono stretti

Parole che non sono state molto gradite dall’ala di Fratelli d’Italia che oggi, fra l’altro, potrebbe essere priva di diversi elementi a causa dell’organizzazione della convention di sabato sul primo anno del Governo Meloni prevista al San Paolo Palace. Occasione che potrebbe diventare fertile per le aree più moderate dell’aula. Ciò al fine di trovare un accordo di massima sull’atto e, perchè no, sull’ordine del giorno da far varare a Sala Martorana. Quel che è certo è che i tempi dell’atto sono stretti. Fatto confermato dallo stesso Roberto Lagalla in aula e nella relazione scritta chiesta dalle opposizioni e redatta nel pomeriggio dal primo cittadino. “L’approvazione del rendiconto, oltre che evitare l’intervento del commissario straordinario, determinerebbe l’utilizzo dell’avanzo d’Amministrazione destinato agli investimenti sul territorio comunale per un importo nelle varie componenti che lo determinano pari a circa 35 milioni di euro”.

Gli investimenti sulla città

Fatto per il quale servirà una variazione di bilancio da votare in Giunta ma per la quale, dalle opposizioni, è arrivata una richiesta di votare un ordine del giorno al fine di potere definire i confini degli investimenti da effettuare. Voce nella quale, al momento, rientrano la definizione dei lavori delle fognature di via Messina Marine, del cosiddetto sistema Cala e di via Tiro a Segno; manutenzione straordinaria, tramite accordi quadro, sugli immobili di edilizia pubblica, scolastica e residenziale pubblica; manutenzione stradale.

Il futuro delle società Partecipate

Altro tema riguarda il fronte delle società Partecipate. Aziende del Comune che, da anni, attendono assunzioni e il riequilibrio di quelle partite aperte, meglio conosciute come disallineamenti. Problemi che stanno in particolare colpendo Rap, ovvero la società Partecipata che si occupa della gestione della raccolta dei rifiuti in città. Fatto reso evidente dall’emergenza scoppiata in città negli ultimi giorni. Sul tema era stata programmata una riunione fra l’Amministrazione e i sindacati a Palazzo Palagonia. Momento di confronto rinviato in seguito ai problemi riscontrati nell’approvazione del rendiconto. Documento chiave per il futuro dell’azienda, come specificato da Riccardo Acquado, sindacalista della Fp Cgil. “Ci auguriamo che con l’assestamento di bilancio si utilizzi parte dell’avanzo vincolato dell’Amministrazione comunale per effettuare una manovra di ricapitolarizzazione della Rap, con particolare riguardo ai 21 milioni di crediti vantati dall’azienda”. Parti sociali che si sono date appuntamento per lunedì 25 settembre. Per allora, l’Amministrazione dovrebbe aver portato a casa il rendiconto 2022.

Le assunzioni al Comune di Palermo

Poi c’è il filone delle assunzioni. Elemento assolutamente non secondario e dal quale dipende la vita amministrativa del Comune di Palermo. A tal proposito, il sindaco Roberto Lagalla ha dichiarato in aula che “si rischia di dovere attendere per altri sei o nove mesi per le assunzioni attese da anni. Così non si potrà continuare“. Lista di ingressi fra i ranghi di Palazo Comitini nei quali rientra il concorso per l’assunzione di 11 nuovi dirigenti, la cui graduatoria risale al 2017; l’ingresso di 14 nuovi dirigenti previsti nella delibera di Giunta approvata a luglio e per i quali lo stesso sindaco ha nominato una commissione di esperti per scegliere i profili migliori; poi c’è il tema del passaggio a full time degli 80 dipendenti ex categoria D, che arriverebbero così alle 36 ore settimanali; infine, con l’approvazione del rendiconto, si chiuderebbe anche la partita relativa agli 80 dipendenti del bacino LSU, con la relativa stabilizzazione dei lavotori. La palla passa nuovamente al Consiglio Comunale. Sarà l’organo consiliare a dover decidere se andare avanti adesso sull’atto o aspettare gli inizi di ottobre, così come previsto dalla normativa di settore.

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