“Primarie del Pd? Sono qui per libro”. Così Matteo Renzi entrando alla Feltrinelli a Palermo per la presentazione del suo libro risponde ai cronisti.
Una dichiarazione d’intenti che non può e non vuole lasciare fuori l’agone politico. La prima ‘sferzata’ è all’indirizzo della Lega e del M5S il cui comportamento definisce “una vergognosa tarantella”. “Attenzione, il populismo è come un palloncino. Non pensiate che questo governo abbia vita lunga, tutto ha un ciclo. Lo stiamo vedendo col M5s”.
Da qui un retroscena inedito che guarda all’indietro e al precedente esecutivo guidato da Paolo Gentiloni: “Non l’ho scritto nel libro: a maggio nel 2017 mandai un messaggino a Gentiloni, scrivendogli: andiamo a votare o governo va al centrodestra”.
Ma ecco che di Pd e primarie si parla eccome e rivendica: “Vinca il migliore: hanno detto tutti che non faranno accordi col M5s e non torneremo al passato, al Pds”. dice. “Rivendico di avere detto di no al M5s che avrebbe distrutto il Pd e avrebbe procurato un bipolarismo di cialtroni e incompetenti, col M5s leader della sinistra”.
Ma ecco un riferimento sulla gestione dei flussi migratori diventato un cavallo di battaglia in capo alla Lega e al Ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Sull’immigrazione nessuna autocritica perchè avere messo dei soldi per salvare vite umane era la cosa più bella che si potesse fare”.
E’ sold out lo spazio della libreria Feltrinelli a Palermo. L’ingresso è presidiato dalla polizia che ha l’ordine di non fare entrare nessuno perché all’interno non c’è più posto per questioni di sicurezza. Molte persone che chiedono di entrare con il libro di Renzi in mano sono costrette a tornare indietro, anche chi vorrebbe fare acquisti viene respinto. Negato l’accesso pure ad alcuni cronisti.
Qualche minuto di tensione si è vissuto quando un uomo ha cominciato a polemizzare con i simpatizzanti di Renzi rimasti fuori dalla libreria parlando dei “disastri” dell’ex premier quando era al governo.
L’ex Presidente del Consiglio ed ex segretario del Pd arriva in Sicilia in un momento di particolari tensioni nel partito sia a livello nazionale che regionale. In corso il confronto per la segreteria romana nell’ambito della cui campagna elettorale interna la Sicilia ha un ruolo importante e per questo, a turno, viene raggiunta da tutti i candidati.
Qui in Sicilia la segreteria del Pd è retta da un segretario renziano, Davide Faraone la cui elezione è stata costellata da polemiche anche dure con Teresa Piccione e con tutte le frange di opposizione. Polemiche che non si sono spente con l’insediamento ma che continuano ad ogni occasione.
In Sicilia è arrivato nei giorni scorsi anche Nicola Zingaretti.
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