“Vogliamo essere assunti alla Rap“: questo è il coro che si leva da una delegazione di lavoratori Reset che, questo pomeriggio, ha protestato davanti alla sede istituzionale di Palazzo Galletti, a Palermo. Un sit-in effettuato da coloro i quali sono iscritti da anni nelle liste di mobilità e che hanno deciso di adire alle vie legali per avere riconosciuto questo diritto. Un giudizio legale che, secondo le previsioni delle organizzazioni sindacali e della stessa Rap, dovrebbe essere favorevole per i ricorrenti. Ma dal Comune ancora non c’è stata nessuna risposta, nonostante il parere favorevole emesso dagli uffici del controllo analogo già in due occasioni. La prossima udienza è attesa per l’11 settembre. Entro quella data, dovrebbe arrivare una presa di posizione definitiva da parte dell’Amministrazione Comunale.
La richiesta dei lavoratori Reset
Risposta che i 40 lavoratori che hanno deciso di fare ricorso attendono ormai da mesi, se non da anni. “E’ una storia infinita che riguarda il Comune di Palermo, al di là del sindaco che lo rappresenta – ha dichiarato Paolo Di Gaetano, dipendente Reset e rappresentante del sindacato USB -. E’ da alcuni anni che i 40 lavoratori Reset hanno intrapreso questa azione sindacale e legale, che li vede ormai vincitori relativamente alla mobilità da Reset a Rap. Nonostante i pareri ineludibili dati dai soggetti interpellati, la politica continua a cincischiare. Nel mese di gennaio, l’ufficio del controllo analogo aveva redatto un documento favorevole al passaggio, poi replicato nel mese di luglio. Hanno fatto tutti i controlli possibili. Ora vogliamo risposte”.
Una richiesta di attingere alle liste di mobilità che Paolo Dattila, dipendente Reset inserito in questa categoria, spiega così. “Abbiamo intentato questa azione legale per la nostra situazione economica. Viviamo di un misero stipendio. Non possiamo fare straordinario dove siamo attualmente, mentre alla Rap ciò è possibile. Potremmo portare qualcosa in più a casa. A Rap sanno che hanno bisogno di personale. Noi abbiamo anche l’esperienza necessaria, visto che abbiamo già lavorato nell’ex Amia. Abbiamo la capacità di fare questo servizio. E poi è un passaggio diretto da un’azienda all’altra. Abbiamo parlato anche con il presidente Todaro e per loro il problema non esiste. Le criticità sono sul fronte comunale. L’11 settembre ci sarà la prossima udienza in Tribunale”.
L’attesa di Rap e le ripercussioni sui concorsi
Un verdetto atteso sia dai dipendenti Reset inseriti nelle liste di mobilità (complessivamente un centinaio, di cui 40 ricorrenti), sia dagli uffici della Rap. Secondo quanto emerso nella riunione del CdA del 24 giugno, il presidente Giuseppe Todaro ha informato il resto del Consiglio che la società potrebbe uscire perdente dal contenzioso avviato da 40 lavoratori Reset. Dipendenti che, di fronte ai concorsi indetti dalla società di piazzetta Cairoli, hanno chiesto che prima venisse effettuato il ricorso alle liste di mobilità. Fatto che, se confermato, vedrebbe Rap “costretta ad affrontare i relativi oneri economici, ovviamente non previsti“.
Fatto che potrebbe porre non pochi problemi economici sul fronte dei concorsi attualmente indetti dall’azienda di piazzetta Cairoli. All’interno del budget di Rap, sono attualmente previsti circa 300.000 euro per l’ingresso dei 46 nuovi autisti, atteso per novembre, e circa 70.000 euro per i 2 nuovi dirigenti tecnici, il cui arrivo viene prospettato per settembre. Zero, invece, nella voce che riguarda l’assunzione dei 306 nuovi operatori ecologici. Tutto rinviato, quindi a gennaio 2024. In un simile quadro, un’ulteriore assunzione di 40 unità comporterà per Rap un esborso imprevisto di risorse che, in qualche modo, il Comune di Palermo dovrà bilanciare.
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