Il Babyluna risorge poco più di un anno dopo dalla sua “traumatica” chiusura. Il noto locale palermitano ieri ha riaperto i battenti. Un bar rinnovato completamente al suo interno, reso ancor più raffinato dalla nuova gestione. I nuovi proprietari, Gioacchino e Nina Ciresi, hanno totalmente ristrutturato il tutto trasformandolo in un moderno lounge bar. Già da ieri il locale è aperto 24 ore su 24 con 15 dipendenti a servizio.

Cosa offre

Nel rinnovare il locale è stata allestita una sala aperta dal mattino alla sera, 24 ore su 24. Offrirà non solo colazioni, ma anche aperitivi, pranzi veloci e cene, pasticceria e gastronomia, in continuità con il passato.

Un vecchio punto di riferimento

Un luogo di ritrovo conosciuto da tutti, tanto dai palermitani quanto dai viaggiatori che lì facevano la loro sosta. Il Baby Luna, storico bar tabacchi della città, al civico 1843 di viale Regione Siciliana, aveva chiuso i battenti dopo quasi mezzo secolo di vita nella primavera dello scorso anno. La pandemia prima, e le limitazioni al traffico sul Ponte Corleone poi, hanno dato il colpo di grazia ad una delle più note attività commerciali di Palermo.

I licenziamenti

La Ge.Co, Gestioni Commerciali srl, aveva consegnato le lettere di licenziamento ai nove dipendenti. A rimanere a casa un pasticcere, un rosticcere, quattro banconisti e tre cassieri. Il Baby Luna era gestito dalla famiglia Fiore. La crisi economico-finanziaria in cui da anni versava la società, insieme alle limitazioni della viabilità sul ponte Corleone non hanno lasciato altra alternativa ai gestori. In sostanza, si è verificato quanto tutti temevano da tempo. Negli ultimi tempi di attività ci sarebbero state anche delle difficoltà nel pagamento degli stipendi.

Commercianti in ginocchio lo scorso anno

Il Baby Luna non fu l’unica “vittima” di queste problematiche legate al Ponte Corleone. Rischio licenziamenti e cali di fatturato che si aggiravano fra il 60 e il 70%: sono stati tempi duri quelli vissuti dai commercianti dell’area del ponte Corleone. Operatori economici che hanno deciso di muoversi in prima persona, costituendo un comitato cittadino al fine di proporre all’allora amministrazione comunale le proprie soluzioni per risolvere l’emergenza viabilità all’interno del capoluogo siciliano.

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