I pazienti del pronto soccorso del Policlinico di Palermo positivi al coronavirus che dovevano essere trasferiti in giornata a Caltanissetta, per mancanza di posti letto, saranno ricoverati al Civico.

Nel pomeriggio di ieri, infatti, all’ospedale Civico ha riaperto il reparto Covid19 in regime di degenza ordinaria. Sono stati riattivati gli 80 posti letto di degenza ordinaria previsti dal documento di programmazione che è stato trasmesso venerdì pomeriggio dall’assessorato alla Salute. Si tratta di posti già destinati durante l’emergenza al covid ma poi rientrati nella normale programmazione ospedaliera. Ora, con il crescere dei casi, il reparto viene nuovamente dirottato a questa esigenza

Il piano della Regione al momento punta a riempire i posti letto covid di alcuni ospedali e lasciarne liberi altri. In particolare all’ospedale Cervello i posti letto di degenza ordinaria sono 60, a cui si aggiungono 12 di sub intensiva e 8 di terapia intensiva. A seguire l’Ismett con 40 posti di Terapia Intensiva e poi il Civico con 80 di degenza ordinaria e 12 di terapia Intensiva.

“Ci aspettiamo un incremento del numero dei casi con la riapertura della scuola – ha detto ieri sera l’assessore regionale per la salute Ruggero Razza – per questo il sistema è pronto”,.

Razza ha annunciato il ricorso a 2 milioni di tamponi rapidi per rispondere alle esigenze di diagnosi veloce e precisato che il sistema sanitario ha già un modello organizzativo chiaro “durante l’emergenza abbiamo maturato esprienza. Oggi abbiamo i reparti, i ventilatori polmonari, il sistema dispone dei dispositivi di protezione e tanto altro. Lo stato di attenzione al virus durerà almeno altri sei mesi e non ci saranno altri lockdown. Bisogna tenere alto il livello di attenzione e la risposta del sistema sanitario soprattutto con la riapertura della scuola”

Razza ha ricordato che al momento del picco, che in Sicilia si fa risalire al 6 aprile, c’erano, nell’isola 637 ricoverati 74 dei quali in terapina intensiva “il sistema sanitario è sempre quello ed è in grado di rispondere a quella esigenza ed anche a circostanze di maggiore impegno” sperando sempre di non doverci arrivare

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