La relazione dell’ARPA, a seguito del sopralluogo nella discarica di Bellolampo, conferma l’inadeguatezza della struttura a pretrattare e a gestire i rifiuti indifferenziati conferiti ogni giorno dal Comune di Palermo, esponendo anche l’area circostante a critici livelli della tutela ambientale e della salute pubblica. E’ quanto si legge in una nota di Legambiente Sicilia.

“Soluzioni drastiche per evitare che esploda bomba ecologica”

Per l’associazione ambientalista “le inefficienze della gestione della discarica segnalate dai tecnici dell’ARPA – dal mancato funzionamento delle linee dell’impianto di tritovagliatura del TMB sino al degrado dei piazzali utilizzati come aree di stoccaggio dei rifiuti, anche in zone non pavimentate con la formazione di colaticci – impongono l’urgenza di soluzioni drastiche e definitive per evitare che la bomba ecologica esploda”.

Palermo conferisce 800 tonnellate giornaliere di rifiuti

E ancora: “Non saranno certo i 59t/g di rifiuti indifferenziati – correttamente pretrattati dal TMB di Trapani- che i comuni della provincia chiedono di conferire ad aggravare la gestione della discarica di Bellolampo ma continuano ad essere, piuttosto, le oltre 800 tonnellate giornaliere che vengono conferite dal Comune di Palermo.
In questi ultimi vent’anni, ossia da quando la raccolta differenziata è diventata obbligo anche per il comune di Palermo, la discarica di Bellolampo ha rappresentato un alibi per non farla”.

“Vasche realizzate male e gestite peggio, grave danno ambientale”

Secondo Legambiente “Sono state realizzate a Bellolampo, in questi vent’anni, altre 4 vasche per accogliere tutti i rifiuti differenziati della provincia, realizzate male e gestite ancora peggio al punto da essere denunciate dall’ISPRA come uno dei dieci casi nazionali più gravi di danno ambientale”.

“Comune di Palermo sotto il 15% di differenziata”

L’associazione fornisce dei dati: “Anche negli ultimi 5 anni, mentre 230 comuni siciliani sono riusciti grazie anche ad un sistema di raccolta puntuale ed efficiente come il porta a porta a superare abbondantemente il 65% di raccolta differenziata, il Comune di Palermo è rimasto sempre sotto il 15%”.

Serve un nuovo approccio culturale

Si legge ancora nella nota: “Non è quindi rimettendo in funzione le linee del TMB, realizzare l’ennesima vasca e ancor meno la soluzione potrà mai essere un inceneritore, come continua a sostenere in modo propagandistico e senza alcuna valutazione tecnico-scientifica il Presidente della Regione, che si risolveranno i problemi della gestione dei rifiuti a Palermo, ma cambiando totalmente l’approccio culturale di chi governa e gestisce le politiche ambientali a Palermo e nella regione che, invece, vede da oltre vent’anni raccogliere i rifiuti dalle strade come unica soluzione ad una gestione ciclica dell’emergenza per continuare ad allargare e a riempire di rifiuti, potenzialmente differenziabili, la discarica di Bellolampo: così all’inverosimile fino a farla diventare una bomba ecologica”.

Castronovo: “Trasformare la discarica in polo avanzato dell’economia circolare”

“Bisogna bensì investire nel potenziamento del sistema di raccolta differenziata, estendendo il porta a porta a tutta la città- dichiara Tommaso Castronovo responsabile rifiuti ed economia circolare di Legambiente Sicilia- e accelerare nella realizzazione dell’impianto di biodigestione aneorobica previsto a Bellolampo, per iniziare ad avviare un reale processo di trasformazione ecologica della discarica in un polo avanzato dell’economia circolare”.

I sindaci della Provincia contro Palermo

Palermo, la Provincia e i rifiuti della discordia. Dopo il parere negativo arrivato dall’Arpa, il sindaco del capoluogo siciliano Roberto Lagalla ha deciso di non firmare l’ordinanza che avrebbe autorizzato il conferimento dell’indifferenziato dalla Provincia. A vincere quindi è stata la linea dei sindacati di Rap, che avevano indetto uno stato d’agitazione per prevenire eventuali extracosti, così come avvenuto nel 2019 e nel 2020.
Ventuno comuni, quelli della Città Metropolitana di Palermo, che saranno quindi costretti ad una soluzione alternativa e ben più dispendiosa. I rifiuti, che comunque saranno portati a Trapani per il trattamento, saranno prima smistati verso Siculiana e poi verso Gela. Ciò in attesa che sia disponibile il primo lotto della VII vasca, già in netto ritardo sulla tabella di marcia e che dovrebbe essere pronto, salvo ulteriori imprevisti, entro metà gennaio. Un impianto sul quale gli stessi sindaci della Provincia rivendicano la paternità dei conferimenti, puntando inoltre il dito sugli scarsi risultati di raccolta differenziata raggiunti al momento dalla città di Palermo.

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