• L’accusa del Movimento 5 Stelle al piano rifiuti.
  • Il primo maggio chiuderà la discarica di Lentini.
  • Il sistema è “imploso”.

“Musumeci ha avuto tre anni e mezzo e addirittura poteri speciali per mettere a regime il sistema dei rifiuti e gli impianti obsoleti, cosa ha fatto? Niente!”. L’accusa è pesante e la rivolgono i deputati del Movimento 5 Stelle all’Ars con una lunga nota a firma del capogruppo Giovanni Di Caro e dei componenti della commissione Ambiente all’assemblea regionale, Giampiero Trizzino, Stefania Campo e Stefania Zito.

Il primo maggio chiuderà la discarica di Lentini

I parlamentari iniziano la loro lunga accusa ricordano che tra meno di un mese, l’1 maggio, la discarica di Lentini chiuderà. “Il primo maggio chiuderà i battenti la discarica di Lentini e 150 Comuni siciliani saranno costretti a smaltire i rifiuti spedendoli oltre lo Stretto. Alla faccia del piano dei rifiuti e dei buoni propositi di Musumeci”.

Il dito puntato sul piano rifiuti

Dicono inoltre: “Musumeci sbandierava di recente ai quattro venti il successo del ‘suo’ piano dei rifiuti ed oggi si vede già costretto a rivederlo, ipotizzando addirittura – come ha detto in una riunione di lavoro con le Srr, le società di regolamentazione dei rifiuti – la possibilità di prevedere la realizzazione di termovalorizzatori, allo stesso modo di come avevano fatto a loro tempo i suoi predecessori, da Cuffaro a Crocetta. Il piano dei rifiuti è stato approvato un mese fa e dovrebbe durare, secondo la legge, cinque anni. Invece, a testimonianza di ciò che denunciamo da mesi, si ipotizza già oggi una sostanziale modifica”.

Il sistema è “imploso”

I deputati continuano ponendo l’indice accusatorio sul sistema che è “imploso”. “Musumeci – si legge – oggi deve scontrarsi con la realtà, ossia che la più grande discarica privata siciliana, quella di Lentini nel Siracusano è al collasso. Stesso discorso per l’altra discarica, quella palermitana di Bellolampo, ferma da più di un anno, inutilizzabile ancora per chissà quanto tempo. Il piano dei rifiuti, l’inutile libro dei sogni scritto da Musumeci, si è presto rivelato quello che è: aria fritta. Piuttosto che limitarsi ad una ricognizione dell’impiantistica esistente e in divenire, nel Piano rifiuti avremmo voluto vedere una pianificazione della stessa, al fine di porre le basi per il raggiungimento degli obiettivi che la Regione Siciliana dice di prefiggersi, quale ad esempio quello dell’autosufficienza di ogni ambito territoriale”.

Aggiungono i deputati: “Ancora più grave è la proposta avanzata da Musumeci di utilizzare i Fondi europei per spedire i rifiuti fuori dalla Sicilia. Questa soluzione, oltre ad essere improponibile, perché palesemente illegittima, secondo la normativa europea, sarebbe un vero e proprio paradosso: quel denaro serve per programmare il futuro dei siciliani ed invece questo governo vorrebbe utilizzarlo per mettere una pezza ai tantissimi errori che ha commesso nel settore rifiuti”.

Concludono: “Musumeci ha avuto tre anni e mezzo e addirittura poteri speciali per mettere a regime il sistema dei rifiuti e gli impianti obsoleti, cosa ha fatto? Niente! È normale che adesso ci troviamo in una situazione del genere. Se davvero il presidente vuole percorrere la strada di spedire i rifiuti fuori dalla Regione, dichiari il suo fallimento e chieda a Roma di essere commissariato, questa volta non da sé stesso, ma da uno bravo”.