• Emergenza rifiuti in Sicilia, particolarmente critica la situazione a Palermo
  • La città si prepara ad ‘esportare’ l’immondizia all’estero, verso il Liechtenstein
  • Si tratta di 336mila tonnellate di rifiuti l’anno
  • Elevati i costi di trasferimento, quasi tutti a carico dei Comuni

Palermo non riesce a smaltire i suoi rifiuti e si prepara ad ‘esportare’ l’immondizia all’estero, ed esattamente a Ruggell, in Liechtenstein. Si tratterebbe di ‘inviare’ 336mila tonnellate di immondizia l’anno.

La differenziata non decolla, bando termovalorizzatori prorogato

La Sicilia tutta, in realtà, non è mai uscita dall’emergenza rifiuti: nell’Isola la raccolta differenziata è ancora a livelli troppo bassi, se paragonati a quelli delle altre regioni, e l’unico piano alternativo, cioè il bando per la realizzazione di due termovalorizzatori, è stato prorogato al 31 dicembre, dal momento che nessuno si è fatto avanti. A Palermo la situazione più critica: gli spiazzali di Bellolampo sono colmi di rifiuti e la settima vasca della discarica non ha ancora visto la luce. Non ci sarebbe dunque altra soluzione che quella di smaltire i rifiuti all’estero, Bellolampo da sola non ce la fa.

Domani la riunione di tutte le Srr

L’assessore regionale ai Rifiuti, Daniela Baglieri, ha convocato per domani la riunione di tutte le Srr dell’Isola.
E’ l’occasione giusta per Natale Tubiolo, presidente della Srr Palermo Area Metropolitana, per presentare un apposito preventivo. Di cosa si tratta? Come si legge su Repubblica Palermo la Società di raccolta rifiuti di Palermo Area metropolitana – che comprende il capoluogo e una ventina di altri centri nella fascia fra Balestrate e Casteldaccia – ha depositato una richiesta di manifestazioni di interesse per l’invio all’estero di oltre 300 tonnellate di immondizia l’anno. E il 19 ottobre una società del Liechtenstein, la Renkaede, ha fatto un sopralluogo per verificare la fattibilità dell’operazione. “Secondo i nostri tecnici è andata bene”, dice Tubiolo ancora a Repubblica.

Il problema rifiuti riguarda tutta la Sicilia

Oggi l’assessore Baglieri riferirà all’Ars sull’emergenza rifiuti, ma di tempo, per risolvere il problema, che riguarda tutta la Sicilia, ne è rimasto ben poco. Lunedì, tra l’altro, scade la disposizione con la quale oltre mille tonnellate di immondizia che la discarica di Lentini non può più smaltire vengono portate a Gela, Motta Sant’Anastasia e Siculiana. Cosa fare?
Il peso del trasferimento dei rifiuti è quasi tutto a carico dei Comuni: le 13 aziende preselezionate dalla Regione per l’operazione – inclusa Renkaede – hanno presentato offerte che oscillano fra 190 e 350 euro a tonnellata, e dunque il conto per la Srr di Palermo si collocherà in una forbice che va da 64 a 117 milioni l’anno.
Una cifra assai elevata, se si considera che la Regione è riuscita ad ottenere da Roma un finanziamento di soli 45 milioni per tutta la Sicilia. “Il resto – aggiunge Tubiolo – è a carico dei Comuni. Viene la pelle d’oca al solo pensiero”.

I termovalorizzatori

La strategia della Regione, che punta a costruire due termovalorizzatori, chiamati da Musumeci ‘termoutilizzatori’, al momento è in una fase di impasse. Per questo il bando è stato prorogato. Ma, forse qualcosa inizia a muoversi.
All’assessorato regionale, 16 imprese hanno chiesto delucidazioni ma c’è riserbo sulla loro identità.
Si tratterebbe tuttavia, almeno per la metà di loro, di aziende solide, quotate in borsa, quindi l’eventuale costruzione dei termovalorizzatori dovrebbe andare in porto.
Ci vorranno però almeno tre anni dal via libera sino alla costruzione definitiva, e si tratta comunque di una ipotesi che fa storcere il naso alle associazioni ambientaliste, prima tra tutte, Legambiente, che punta il dito contro il governo regionale.
Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente, qualche giorno fa ha dichiarato: “La Regione siciliana è ormai l’unica al mondo a volerli, ma questi dinosauri della gestione dei rifiuti devono ormai abbandonare questa strada ed entrare in questo millennio con l’economia circolare”.

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