L’accordo di Ognissanti: ultima puntata della telenovela “rimpasto”, forse. Roberto Lagalla detta la linea sul rinnovo dell’esecutivo comunale. Alla fine, dalla riunione con Fratelli d’Italia di ieri fuoriesce la volontà di mantenere lo status quo. A fare posto a Pietro Alongi, uomo scelto da Forza Italia e, in particolare, da Renato Schifani, sarà Andrea Mineo. Ruolo per ruolo. Un po’ come i cambi nel calcio professionistico. Le deleghe al Verde, all’Ambiente e al Patrimonio tornano così agli azzurri, dopo mesi di ferme prese di posizione dei meloniani.
Bilancio positivo per Forza Italia, un po’ meno per FdI
Compagine, quella di Fratelli d’Italia, che ha parlato in una nota ufficiale di “dialogo costruttivo”. Una versione ufficiale che cozza con quanto filtrato dalle fonti di radio palazzo, che parlano di giorni di tensione fra il sindaco e il gruppo di Giorgia Meloni a Palermo. A parità di peso politico con Forza Italia (sette consiglieri per entrambe le compagini), FdI ha al momento qualcosa in meno degli azzurri. Tre assessori, la presidenza del Consiglio e tre presidenze di commissione (quella di Alotta si somma a quelle di Terrani e Zacco): per Forza Italia il bilancio si può ritenere certamente positivo.”Con la scelta operata dal sindaco Lagalla si chiude quindi un vulnus di rappresentanza del nostro partito e del nostro gruppo consiliare, che resta quello principale all’interno della coalizione di maggioranza“, ha commentato il coordinatore regionale Marcello Caruso alla notizia di Pietro Alongi all’interno della Giunta. Ai meloniani va invece un “premio di consolazione”, basato su alcuni posti di sottogoverno concessi dal sindaco per convincere Fratelli d’Italia a cedere su Andrea Mineo (per il quale si vocifera palesarsi all’orizzonte un ruolo da esperto alla Città Metropolitana).
I posti di sottogoverno per i meloniani
A Fratelli d’Italia dovrebbero andare le nomine del CdA della fondazione Sant’Elia. Ente per la cui presidenza potrebbe essere indicato il nome di Eduardo De Filippis. Nelle prossime 48 ore si procederà ad una modifica statutaria, poi arriverà il rinnovo del CdA. Sempre a Fratelli d’Italia spetterà la nomina del nuovo capo di Gabinetto della Città Metropolitana. Ruolo per il quale si prospetta il nome di Angelo Pizzuto, profilo vicino all’assessore regionale Alessandro Aricò e già accostato in passato alla presidenza di AMG Gas. Inoltre, alla scadenza del contratto dell’attuale presidente Alessandro De Martino, il sindaco ha concesso l’indicazione della futura leadership di Amap. Nomina che spetterà alla corrente dell’eurodeputato Giuseppe Milazzo.
Il silenzio della Nuova DC e gli equilibri mutati in Consiglio
Tutto a posto quindi? Potrebbe. Ma c’è chi non ha ancora detto la propria opinione, ovvero la Nuova DC. Nelle scorse settimane, per bocca del capogruppo Domenico Bonanno, i democristiani hanno chiesto maggiore spazio nell’esecutivo. Pretese avanzate in base all’aumentato peso politico in Consiglio Comunale, dopo gli ingressi di Salvatore Di Maggio prima e Giovanna Rappa poi. Ma da settimane il gruppo moderato sembra essere entrato in una sorta di silenzio prolungato, quasi a voler aspettare cosa succedeva sugli altri fronti. Chiarita la situazione, bisognerà capire quali saranno le richieste (se ci saranno) di Totò Cuffaro e dei suoi dirigenti. In precedenza, all’interno dei cuffariani si parlava di un possibile posto in Giunta per Pietro Garonna. Opzione però che sembra andare verso il tramonto. Fatto che confermerebbe la ritrovata forza del sindaco, capace nonostante due perdite importanti a Lavoriamo per Palermo (la stessa Rappa e Salvo Alotta, passato a Forza Italia) di mantenere la propria linea. Oggi Alongi dovrebbe firmare la nomina. Dopo i controlli, si dovrebbe procedere al giuramento nella giornata di lunedì. Chissa se questo sarà l’ultimo capitolo della telenovela rimpasto.
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