• Via libera ieri sera alla legge per l’esercizio provvisorio
  • Il 29 gennaio la parifica di bilancio davantila Corte dei Conti
  • Oggi il documento di ‘contestazione’ ai conti regionali
  • Oggi le nomine dei nuovi assessori di Forza Italia

Via libera all’esercizio provvisorio per due mesi. La giuntra regionale di governo convocata ieri sera dal Presidente della Regione Nello Musumeci ha approvato il disegno di legge che stabilisce il ricorso per due mesi al bilancio in dodicesimi. Una scelta obbligata alla luce anche del rinvio, da parte della Corte dei Conti, dell’udienza di parifica del bilancio della Regione. La parifica è stata fissata per il 29 gennaio.

Un mese prima, ovvero oggi 29 dicembre viene elaborato, da parte dei magistrati relatori un atto nel quale vengono esposte tutte le problematiche che i magistrati istruttori hanno dichiarato irrisolte.

Il 18 gennaio si svolgerà l’udienza di preparifica, per instaurare il contraddittorio con la Regione siciliana ed il procuratore generale sulle questioni controverse. Sarà concesso all’amministrazione regionale ed al pm un termine per presentare memorie e controdeduzioni, che potranno essere discusse in pubblica udienza.

Di solito la parifica avviene a luglio ma da qualche anno slitta sempre di più per vari motivi spesso legati alle difficoltà incontrate nella stessa parifica legat a un bilancio sempre più ‘asfittico’ e ai vincoli sempre più stringenti. Quest’anno ci si è messo anche il Covid19 e una serie di vicende interne alla Corte oltre alle difficoltà del bilancio regionale.

Fino all’ultimo istante alla Regione si è valutato se presentare ugualmente un bilancio di previsione all’Ars e procedere in assenza di parifica per poi aggiustare in un secondo tempo con variazioni ‘precoci'(ovveromodifiche in corso d’opera invece che a luglio o settembre come è consuetudine) anche alla luce del fatto che il 2021 sarà ancora un anno di bilancio ‘di guerra’ ma alla fine si è scelta la strada della prudenza e dunque di due mesi di eserizio provvisorio che forse dovranno essere prorogati  visto che il solo mese di febbraio potrebbe non bastare per fare il bilancio in aula ammesso che alla Corte tutto vada liscio.

Fatta la legge di esericizio provvisorio si può passare al rimpasto. Oggi a mezzogiorno Musumeci ha convocato gli assessori non in giunta ma per comunicazioni e in quella sede potrebbe formalzzare le scelte che ha assunto alla luce delle indicazioni e delle richiese di Forza Italia sulla sostituzione di due suoi assessori

“Rimpastino” di governo, dunque, questione di ore. Confermato che saranno due gli uscenti e due i subentranti. Non un vero rimpasto, dunque, ma una semplice sostituzione. Stabile un solo nome per il subentro, quello di Toni Scilla che andrà a sostituire Bernadette Grasso alla Funzione Pubblica e alle Autonoma locali e rapprsenterà il Trapanese, uno dei due territori rimasti fuori dalla prima giunta e che da tempo rivedicano spazio in casa azzurra.

L’altra sostituzione riguarda l’assessorato agricoltura dove esce Edy Bandera ma qui il subentro non è certo. Il territorio che chiede spazio è Agrigento e si sono fatti i nomi di Riccardo Gallo e perfino di Margherita La Rocca Ruvolo. Il più accreditato fino a ieri, però, era quello dell’agrigentina Maria Antonietta Testone. A rivendicare, però, nell’ultimo mese è scesa anche la provincia di Caltanissetta che ha schierato Michele Mancuso.

Troppi contendenti e alla luce delle nuove alleanze e del risultato delle elezioni amminstrative ad Agrigento a sorpresa oggi Miccichè potrebbe mettere in campo l’ex sindaco della città dei templi e candidato a tprnare a sedere sulla poltrona di primo cittadino, ma sconfitto, Marco Zambuto. Passato dal centro destra al centro sinistra e poi in casa renziana, Zambuto è approdato in casa azzurra proprio in occasione delle amministrative ad Agrigento ed era datocome favorito nella corsa a sindaco.

Una cosa, la sua nomina ad assessore regionale, che sembra quasi fatta anche se resta il tema delle quote rosa a lasiare intravedere un dubbio. Dubbio che si risolverà entro poche ore

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