Un appello alla mobilitazione a tutti i professionisti palermitani e non, ingegneri e architetti, che versano i propri contributi previdenziali a Inarcassa, l’ente proprietario dell’immobile di via Roma dove ha sede Rinascente, per sollecitare una rinegoziazione del canone d’affitto così come richiesto dall’azienda per evitare la chiusura.

L’iniziativa è dei sindacati Uiltucs Sicilia e Filcams Cgil che sottolineano come “il patrimonio di Inarcassa sia pubblico, alimentato da centinaia di professionisti anche palermitani che, siamo certi, sono contro la chiusura della struttura e al fianco degli oltre centocinquanta lavoratori che rischiano il posto. Sul web – dice Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia – Pubblicheremo un modulo per consentire ai professionisti di esprimere la propria posizione all’ente e dunque di indirizzare ogni decisione sulla base di una volontà ben precisa e diffusa, quella di consentire che Rinascente resti a Palermo con tutti i lavoratori”.

Una vertenza che ha visto in questi ultimi due giorni i lavoratori protestare ma se la situazione non avrà una svolta le saracinesche potrebbero abbassarsi per sempre il prossimo 31 ottobre. Sulla piattaforma change.org è stata lanciata la petizione “Rinascente Palermo non deve chiudere” alla quale hanno già aderito oltre 4600 persone.

Presente alla protesta anche il parlamentare dell’Udc Vincenzo Figuccia che ha dichiarato: “Faccio un appello all’amministrazione comunale, al Sindaco e alla sua giunta, individuati quale arbitro nella diatriba tra i vertici Rinascente e la proprietà, ad esercitare il proprio ruolo evitando che un nuovo ed ennesimo relitto soggiaccia in una via sempre più cimiteriale. L’immobile infatti, senza la licenza posseduta da Rinascente si svuoterebbe di significato, lasciando nel degrado urbano questa parte significativa della città. Si individui un canone congruo agli attuali indici di mercato, evitando ogni forma di speculazione. Non possiamo più attendere – ha concluso – e più di noi questi padri e madri di famiglia che adesso vogliono solo certezze”.

Fabrizio Sanfilippo, presidente dell’associazione Rinascita Ambiente ed abitante del centro storico osserva: “La Rinascente sta chiudendo i battenti perché non è più in grado di pagare il canone di affitto. Il grande marchio ha perso molti clienti a causa della vera e propria distruzione che ha portato la Ztl voluta dall’amministrazione comunale nel centro. Poi è arrivata anche la batosta del lockdown. I grandi marchi sono fuggiti dal centro di Palermo, perché si è favorito il dislocamento dei palermitani verso i centri commerciali, anche con la realizzazione delle nuove linee del tram. Penso che il Comune dovrebbe tornare a mettere ordine, abolendo la Ztl che va dalla stazione centrale a via Cavour, e realizzare dei nuovi parcheggi in via Crispi. Solo così la Rinascente potrebbe tornare ad avere i clienti di un tempo”.

Presente alla manifestazione Giovanna Marano, assessore comunale al Lavoro che spiega: “Riteniamo importantissima la presenza e la permanenza di Rinascente a Palermo. Il nostro sindaco ha già richiesto ai ministri Catalfo e Patuanelli un incontro urgente, un tavolo che metta al centro la permanenza di Rinascente su questo territorio. Non esiste, in emergenza Covid, che debba acuirsi l’impoverimento del tessuto cittadino e dei livelli occupazionali della nostra città.
Siamo convinti che il Governo nazionale voglia trovare con noi una soluzione, questa manifestazione dimostra quanto sia centrale per la nostra città avere una presenza commerciale di valore e salvaguardare in un momento come questo tanti posti di lavoro”.

“Stiamo vivendo un momento difficilissimo – denuncia una dipendente di Rinascente – . Oggi i dipendenti della Rinascente si ritrovano con una condanna a non potersi più occupare dei loro figli. Molti di questi dipendenti sono monoreddito. Per noi è stato un fulmine a ciel sereno, siamo arrabbiati. Noi non andremo via così facilmente. Utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione, se è il caso ci incateneremo. Non pensino di liberarsi di noi in maniera facile, non siamo degli sprovveduti”.

 

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