“È inammissibile che la riorganizzazione dei Beni culturali sia inserito in Finanziaria. La questione è delicata, ha a che fare con un settore di rilevanza strategica per una regione come la Sicilia, e la discussione sul tema, già previsto entro la fine del 2018, non può essere strozzata e ridotta a una mera questione economica”.
L’allarme, dopo la lettura dell’articolo 14 del Ddl di Stabilità presentato dal governo regionale e, in particolare dopo la “strana” vicenda del refuso sull’abolizione delle Sovrintendenze, è lanciato dalla Cisl Fp Sicilia. A preoccupare è soprattutto la previsione dell’accorpamento del Centro regionale per il catalogo e del Centro regionale per il Restauro, con la contestuale abolizione della loro autonomia finanziaria.
“Non possiamo accettare – dice Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia – che una Finanziaria che contiene di tutto e di più, si occupi con una tale superficialità della riorganizzazione di un settore così importante dei Beni culturali. Rispediamo al mittente un tentativo così maldestro e chiediamo di essere convocati in tutte le sedi opportune per un confronto che porti alla soluzione migliore per i lavoratori, al fine di non perdere qualità nei servizi”.
“Serve, tra l’altro – aggiunge Paolo Luparello, responsabile della dirigenza della Cisl Fp Sicilia – un confronto serio per rivedere le competenze dell’intero Assessorato. È evidente quindi che la sessione di Bilancio all’Ars non sia la sede più opportuna per un ragionamento del genere”.
“Il testo, inoltre – conclude Fabrizio Lercara, responsabile dei dipendenti regionali della Cisl Fp Sicilia – è confuso nella parte in cui prevede che la congrua dotazione di personale in servizio presso questi Centri venga assorbita da altre e carenti strutture. È ovvio che ci aspettiamo un maggior livello di attenzione e di approfondimento da parte della Regione quando si parla di personale”.
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