La fontana di villa Bonanno va riqualificata e consegnata ai turisti e ai cittadini nella sua bellezza, senza offrire questo spettacolo di degrado e di abbandono. Deve tornare a scorrere l’acqua e diventare un’attrazione. È un appello che faccio al comune affinché si attivi al più presto”.

Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, a margine della consegna dei lavori per il restauro del Palazzo ex Ministeri, su Corso Vittorio Emanuele, ha voluto fare una passeggiata a villa Bonanno, ritenendo utile ad implementare l’offerta turistica di Palermo la riqualificazione globale della villa, di un certo interesse botanico per le numerose palme e qualche bambù.

“Mi dicono – ha aggiunto Miccichè – che ci sono delle perdite e per questo motivo l’acqua non può scorrere, un motivo in più per dialogare col comune e provvedere a riparare i guasti così da ripristinare la fontana, riportarla alla sua destinazione naturale e non lasciarla nel degrado attuale”.

Continuando la sua passeggiata, accompagnato dal direttore della Fondazione Federico II Patrizia Monterosso, Miccichè ha auspicato una fruizione totale della villa in un’ottica di interesse turistico – dialogando con i diversi enti di competenza – che inglobi l’area archeologica romana e un tempietto settecentesco situato nei pressi.

Nel primo caso si tratta di uno dei rari casi di domus romana tardo imperiale oggi localizzata all’interno di una città. I resti furono trovati da Antonio Salinas e da qui provengono alcuni preziosi mosaici che si trovano nell’omonimo museo, in linea con le direttive di conservazione di inizio secolo scorso che tendevano a preservare i reperti trasportandoli nei musei.

Ancora oggi rimangono in situ un pannello musivo in parte apprezzabile, benché danneggiato; ruderi dell’antico peristilio e la fisionomia dell’impluvium.

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