«Siamo ormai giunti alla fine di una vicenda che si trascina da più di due decenni, rallentando il recupero dei quartieri più difficili di Palermo. Dopo aver proceduto agli adempimenti urbanistici richiesti, alla mia firma ho il decreto da ben 57 milioni di euro che assegnerà alla città i Fondi ex Gescal destinati alla riqualificazione del tessuto urbano palermitano. La Regione avvia dunque gli investimenti pubblici nei quartieri Zen, Borgo Nuovo e Sperone per una rigenerazione finalmente in linea con i desideri e le aspettative di ampie fasce della popolazione».

Lo afferma il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

«Il Comune di Palermo – aggiunge l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone – può già lavorare per mandare in gara le opere. Dopo anni d’attesa, il governo Musumeci rende la spesa pubblica finalmente attore essenziale del rilancio urbano, sociale ed economico dell’Isola».

La notizia è stata accolta favorevolmente dagli abitanti delle borgate palermitane più popolose e che spesso si sono sentiti, negli anni, ‘abbandonati’ dalle istituzioni.

Intanto lo scorso giugno, si è svolta una lodevole iniziativa di riqualificazione urbana allo Zen 2.
Ragazzi e operatori sociali hanno arredato un nuovo spazio per il quartiere.
Bambini e adulti, volontari e residenti hanno assemblato assi di legno, riempito vasi di terra, dipinto e pulito, per abbellire il padiglione con piante, colori e decoro. E su un muro esterno l’immagine di una bambina seduta sulle pagine di un libro evoca il valore che la lettura e la cultura rappresentano nella crescita integrale della persona.
È stata completata, con l’installazione di arredo verde, panchine, segnaletica e un grande murale dell’artista Salvo Ligama intitolato «Aspetto sempre un lieto fine», la riqualificazione dell’Insula 1E dello Zen 2, che consente l’accesso diretto alla Biblioteca Giufà, gestita dal Laboratorio Zen Insieme, entrata a far parte del Sistema bibliotecario nazionale tramite il Polo della Biblioteca comunale di Palermo. Una tappa importante del progetto «Ogni quartiere è un libro», approvato e finanziato dal Ministero per i Beni culturali e le Attività culturali e per il Turismo.
Operatori e residenti del quartiere hanno lavorato alle fasi di co-design, all’autocostruzione degli arredi e alla rinascita della corte interna del padiglione.

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