A rischio il corso di formazione per allievi agenti forestali della Regione Siciliana. Il sindacato Sadirs lancia l’allarme su presunti errori nelle procedure che metterebbero in pericolo la selezione di cento dipendenti regionali, che attualmente è in itinere. In una nota a firma di Fulvio Pantano e Carmelo Raineri, inviata agli assessori al Territorio, alle Autonomie locali e al presidente della Regione, il Sadirs spiega che “non risulterebbe pubblicato sul sito ufficiale della Regione e forse nemmeno sulla Gurs il decreto di approvazione del progetto così come richiesto dalla normativa”.
Coinvolti 107 dipendenti
Si tratta di una selezione che garantirebbe un aumento stipendiale e che vede coinvolti 107 dipendenti di categoria B, che aspirano a diventare allievi agenti forestali. L’individuazione di queste figure sta avvenendo non tramite concorso ma con una mobilità straordinaria ritenuta dal Sadirs “non conforme al contratto collettivo del comparto”. Il sindacato, non avendo riscontrato il decreto, chiede adesso alla Regione di accertare “se l’atto è stato effettivamente pubblicato e se la manifestazione di interesse potrebbe subire effetti di nullità”.
In 61 partiti, gli altri al palo senza visite mediche
Il Sadirs evidenzia inoltre alcune disparità: l’amministrazione ha infatti avviato il corso per i primi 61 dipendenti idonei senza procedere subito alle ulteriori visite mediche dei restanti dipendenti. “Una scelta – scrive il sindacato autonomo – che viola i diritti di quei soggetti che hanno fatto le visite dopo non per propria scelta o responsabilità, e sono ad oggi esclusi dal corso”. Il sindacato ricorda inoltre che “per la scelta della sede, se si tratta di prima assegnazione bisogna premiare il merito e non l’età, altrimenti in caso di mobilità avranno priorità la maggiore età, il carico familiare, ecc…”.
La diffida all’assessorato Autonomie locali
Il Sadirs nella stessa nota diffida l’assessore alle Autonomie locali e il dirigente generale della Funzione pubblica “ad adottare provvedimenti di mobilità perentori e non facoltativi”, così come previsto per i 107 dipendenti, perché “questa obbligatorietà comporterebbe una disparità di trattamento con tutti gli altri dipendenti della Regione siciliana”.
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