• Grande preoccupazione per il comparto dei parchi acquatici in Sicilia ormai fermi da mesi a causa delle restrizioni imposte dal Covid19
  • Cna Sicilia lancia l’allarme
  • L’impugnativa della graduatoria e i contenziosi rischiano di fare saltare il comparto

“Il rischio di un blocco delle procedure dei ristori regionali mette apprensione al comparto dei parchi acquatici, fermo da 16 mesi a causa delle pesanti restrizioni governative legate al contrasto della diffusione del Coronavirus”. I vertici di CNA Sicilia manifestano forte preoccupazione per gli eventuali intoppi in ordine all’erogazione degli aiuti previsti dal governo Musumeci, inseriti nella legge di stabilità del 2020, nella quale ha trovato spazio, nell’ambito del settore della cultura e dello svago, anche la copertura per un contributo economico destinato ai parchi acquatici.

L’impugnativa della graduatoria rischia di bloccare tutto, Cna lancia l’allarme

“A mettere oggi in seria discussione la tempestiva assegnazione dei ristori alla categoria – sottolinea CNA Sicilia – è l’impugnativa della graduatoria già definita, connessa al relativo avviso predisposto dall’Assessorato regionale al Turismo. La possibile paralisi di questo percorso andrebbe a condizionare gravemente il futuro di queste imprese, mettendo così a repentaglio la continuità aziendale di un settore strategico nell’offerta turistica della Sicilia. Pur comprendendo le motivazioni di chi ha presentato ricorso – commentano i vertici dell’Organizzazione regionale – non possiamo che esprimere preoccupazione per una condizione che determinerebbe probabilmente la mazzata finale per un settore che non è riuscito neanche parzialmente a ripartire dopo l’esplosione dell’emergenza sanitaria”.

Nel settore in Sicilia lavorano quasi mille persone

“Auspichiamo che le legittime aspettative delle 8 strutture siciliane – conclude CNA Sicilia – possano essere soddisfatte e che si possa sostenere un settore importante che genera, nell’intera Isola, lavoro e occupazione con quasi mille addetti, oltre l’indotto e presenze di centinaia di migliaia di avventori all’interno dei parchi. Dopo un anno di pandemia è ora di dare segnali concreti ai comparti più colpiti”.

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