Il tribunale della Libertà di Palermo, a seguito della richiesta di riesame, ha scarcerato Pietro Pecoraro, 59 anni, arrestato nella operazione “Maestro” a Roccapalumba. Pecoraro era accusato di detenzione e ricettazione di armi da sparo custoditi nell’ottica di compiere omicidi anche ai danni di appartenenti alle forze dell’ordine. L’indagine era stata coordinata dalla Dda.
Il fratello scarcerato subito
Nei giorni immediatamente dopo l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Lirio Conti era già stato scarcerato il fratello Francesco Pecoraro. Entrambi sono difesi dall’avvocato Giuseppe Mina. Rimane in carcere, per il momento, il terzo arrestato, Antonino Lo Bue, dipendente pubblico, accusato di estorsione consumata e tentata. Secondo le indagini dei carabinieri Lo Bue avrebbe intimidito e minacciato un consigliere comunale di Roccapalumba affinché si attivasse per annullargli una multa, rimediata per non aver indossato la mascherina quando invece era necessario. E avrebbe fatto lo stesso con un carabiniere, proprio quello che lo aveva sanzionato, davanti a un bar, portandosi la mano alla testa e mimando il gesto di un colpo di pistola.
L’incontro con il militare che ha denunciato tutto
Con Lo Bue erano finiti in carcere anche i fratelli Francesco, 63 anni, e Pietro Pecoraro, di 59, accusati invece di ricettazione e detenzione di arma da fuoco. L’episodio che ha dato il via alle indagini riguarda una multa che i carabinieri hanno fatto ad aprile a Lo Bue, sorpreso per strada senza mascherina insieme ad altre persone. Circostanza che l’uomo non avrebbe in alcun modo digerito, interpretandola quasi come un affronto. Da qui, secondo gli investigatori, l’insistente richiesta fatta al consigliere che non avrebbe mosso un dito ma senza denunciare nulla. A maggio Lo Bue e il carabiniere, che presta servizio in un altro comune, si sono incontrati in un bar dove il militare era andato per prendere due caffè. Una volta fuori Lo Bue lo avrebbe raggiunto per contestarlo pubblicamente, cosicché potessero sentirlo tutti, promettendo di fargliela pagare.
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