Bare accatastate una sopra l’altra come se fossero pacchi di un qualsivoglia centro smistamento merci. Succede anche questo nel pieno dell’emergenza al cimitero dei Rotoli di Palermo. Criticità che vanno avanti da quasi tre anni senza soluzione di continuità, con il numero di salme che rimane ampiamente al di sopra delle mille unità già da diversi mesi.

Bare in diminuzione, ma tensostrutture ancora piene

Gli ultimi dati ufficiali, risalenti agli inizi di settembre, parlavano addirittura di oltre 1200 bare presenti nei depositi del camposanto di lungomare Cristoforo Colombo. Numeri sui quali si registra un inversione di tendenza, anche se ad oggi non risulta quantificata, dettata dalla ripresa delle inumazioni e dall’avvio di nuove tumulazioni all’interno delle tombe gentilizie. Strumenti palliativi in attesa che si completino i lavori per l‘installazione dei loculi ipogei e gli scavi di 400 loculi supplementari nelle aree di viale Santa Maria e di viale Santissima Trinità. Interventi in questo momento in stand-by, in attesa di ulteriori passaggi burocratici.

Quel che è certo è che i depositi del cimitero dei Rotoli rimangono, purtroppo, tristemente pieni. Lo dimostra lo stato delle tensostrutture nel secondo viale del camposanto palermitano. Impianti d’emergenza lacerati dal tempo e dalla intemperie, nel quale diverse bare non hanno trovato un’allocazione definitiva. A causa di ciò, i feretri sono stati posti sull’asfalto. Ciò a causa della mancanza di posti sui castelletti costruiti con i ferri innocenti. Bare sistemate su tre o, addirittura, quattro file, con alcune eccezioni per mancanza di spazio. Fatto che riguarda ad esempio la secondo tensostruttura, in direzione di Monte Pellegrino.

Qui infatti, proprio verso la fine, sono state posizionate una serie di bare una sopra l’altra. Feretri piccoli e che contengono al proprio interno parti anatomiche o corpi di bambini, messi incolonnati come se si trattasse di pacchi di un qualsivoglia magazzino. Gli spazi sono quelli che sono e il numero di bare a deposito rimane comunque alto. Nonostante l’avvio di alcune misure e di alcuni cantieri importanti per il camposanto di lungomare Cristoforo Colombo, la situazione resta difficile. I morti dovranno ancora attendere prima di potere riposare in pace.

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