Emergenza ai Rotoli, viali sporchi e verde non curato, il Comune chiede potenziamento servizi a Reset

Potenziare lo spazzamento dei viali, svuotare i cestini ed attenzionare la cura del verde. Il superamento dell’emergenza al cimitero dei Rotoli di Palermo passa anche dal ripristino del decoro. Mentre, parallelamente, l’Amministrazione si muove per ridurre il numero di bare a deposito, attualmente superiore a 1200, l’assessore ai Servizi Cimiteriali Totò Orlando ha emanato una direttiva con cui invita i dipendenti di Reset a rafforzare i servizi di pulizia. Ciò in vista delle festività del 2 novembre e a quelle natalizie. Momenti nei quali si registra un maggiore afflusso di persone.

La direttiva dell’assessore Orlando

Cimitero dei Rotoli, erba alta nei campi d'inumazione

Negli scorsi mesi, sono state tante le criticità registrate in tal senso. Un’emergenza nell’emergenza che ha portato ulteriori problemi a chi si è recato al camposanto di lungomare Cristoforo Colombo per portare un mazzo fiori ad un proprio caro, magari all’interno delle bene note tensostrutture o nella parte alta del cimitero dei Rotoli, ormai totalmente invasa da erbacce e rifiuti. Proprio in tal senso, si attendono gli ultimi documenti necessari a dare l’ok definitivo alla rete anti-caduta massi posta al confine con la riserva di Monte Pellegrino.

Ma ciò da solo non basta. Serve un potenziamento dei servizi, come mette nero su bianco l’esponente della Giunta guidata da Roberto Lagalla. “Nell’auspicare il superamento delle criticità – scrive l’assessore Orlando – relativamente ai mezzi di proprietà comunale, si ritiene indispensabile per evidenti profili di decoro dei cimiteri, effettuare e, se possibile, potenziare l’attività di spazzamento dei viali e lo svuotamento dei cestini e in generale la cura del verde da parte del personale di codesta partecipata. Ciò in vista delle prossime festività (2 novembre e festività natalizie) nelle quali si registra un maggior afflusso di utenti”.

Oltre 1200 bare a deposito

Cimitero dei Rotoli, bare a deposito

Intanto, come sopra ricordato, l’Amministrazione lavora per avviare i progetti contenuti all’interno della delibera di Giunta di fine luglio. Ciò per lenire gli effetti di un’emergenza, quella delle bare a deposito, che va avanti da oltre due anni. Sono 1218 le bare attualmente in attesa di una degna sepoltura. Dato fornito nei giorni scorsi dal il Comune di Palermo. Numeri che, quindi, continuano a crescere, confermando la sostanziale situazione di criticità vissuta dal camposanto di lungomare Cristoforo Colombo.

Una tendenza che gli esponenti di Palazzo delle Aquile stanno provando ad invertire. All’interno dei fondi, messi a disposizione dal Ministero dell’Interno, viene dedicato grande spazio alla messa in funzione del vecchio forno crematorio. Un impianto fuori uso addirittura da marzo 2020 e che ha costretto le famiglie palermitane ad effettuare le operazioni di cremazione in altre province della Regione o, addirittura, in Calabria.

Interventi  che l’assessore ai Servizi Cimiteriali Totò Orlando ha presentato così. “Lunedì consegnamo i lavori previsti nel pacchetto di proposte approvato dalla Giunta. La priorità verrà data alla manutenzione del vecchio forno crematorio. Abbiamo completato il progetto a luglio. E’ chiaro che bisognerà considerare il lungo periodo di inattività della struttura, che ne ha sicuramente aggravato le criticità”.

Dopo i lavori da eseguire, la struttura sarà utilizzabile per le bare prive di zinco. La manutenzione dell’impianto consentirà di mitigare l’aumento delle salme a deposito. Ciò in attesa dell’avanzamento progettuale della riqualificazione funzionale del forno crematorio e la realizzazione del nuovo impianto crematorio. Opera che risulta finanziata addirittura da dicembre 2015 ma che, fino ad oggi, è rimasta bloccata alle fasi burocratiche. Operazioni sui cui tempi l’esponente della Giunta Lagalla non si è sbilanciato. “Alla consegna dei lavori avremo un quadro più chiaro. Sugli interventi, c’è sicuramente un tema legato all’esecuzione delle opere edili previste, ma un altro legato alle forniture”.

A breve si lavorerà sui campi d’inumazione

Campo d'inumazione cimitero dei Rotoli, Palermo

Altro nodo cruciale della paralisi al cimitero dei Rotoli ha riguardato la sostanziale stasi dei campi d’inumazione. Fermo derivato dal mancato funzionamento del bobcat necessario alle operazioni di estumulazione. Uno dei principali elementi che ha contribuito all’accumulo di salme nei depositi del camposanto di lungomare Cristoforo Colombo. Macchinario che finalmente potrà tornare in funzione, come annunciato dal dirigente della Reset Nicola Presti. “Abbiamo fatto un contratto di comodato d’uso con il Comune, al fine di potere utilizzare il mezzo. L’autista sarà un dipendente di Reset ed entrerà in servizio lunedì”.

Lavori che interesseranno a breve anche la parte alta del cimitero, completamente immersa fra le erbacce. Ciò a causa del mancato collaudo delle rete anti-caduta massi posta al confine con la riserva naturale di Monte Pellegrino. Documento la cui emissione è ormai imminente. “Questa settimana dovrebbe essere fatto il collaudo della rete anti-caduta massi. Una volta effettuata questa operazione, potremmo finalmente operare sulla parte alta, eliminando gli accumuli di erbacce nei campi d’inumazione”.

 

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