- Il 25 settembre del 1988 la mafia uccideva il magistrato Antonino Saetta e il figlio Stefano
- La loro storia viene raccontata nel film documentario “L’abbraccio”, scritto e diretto da Davide Lorenzano
- Numerosi i riconoscimenti ottenuti dalla pellicola
- La proiezione domani a Palermo, a seguire un dibattito
Trentatré anni dal furioso agguato di cosa nostra che uccise, il 25 settembre del 1988, Antonino Saetta, Presidente della prima sezione della Corte d’Assise d’Appello di Palermo, di anni 67, e il figlio Stefano, trentacinquenne, lungo il tratto della SS 640 Agrigento-Palermo.
La memoria perduta
L’omicidio del magistrato, colui che avrebbe dovuto presiedere l’appello del Maxiprocesso, per molti fu una scoperta. Da Palermo, dove svolse le sue funzioni per circa trent’anni, a Canicattì, sua città natale, non seppero neppure della sua esistenza. E se ai funerali parteciparono finanche alcune tra le più alte cariche dello Stato, non passò molto perché di lui, e del giovane figlio, si perdesse la memoria, con le prime indagini tristemente archiviate nei confronti di ignoti.
Il film documentario “L’abbraccio. Storia di Antonino e Stefano Saetta”
A riaccenderne il ricordo, fornendo nuovi contenuti, è il film documentario “L’Abbraccio. Storia di Antonino e Stefano Saetta”, scritto e diretto da Davide Lorenzano, prodotto da Cristian Patanè per Bridge Film. Con il volto e la voce di Gaetano Aronica, la direzione della fotografia è di Daniele Ciprì. A un anno dall’uscita, reduce di un proficuo percorso divulgativo e forte dei riconoscimenti ottenuti, la pellicola si presenta ai concittadini delle vittime Saetta, in una manifestazione promossa e organizzata dalla Città di Palermo con l’Assessorato alle CulturE.
Il 24 settembre la proiezione a Palermo e un dibattito
Venerdì 24 settembre, alle ore 11, “L’Abbraccio” (#LAbbraccioDocumentario) sarà proiettato presso la Sala Bianca del Centro Sperimentale di Cinematografia (Cantieri Culturali alla Zisa, Via Paolo Gili 4) con, a margine, un incontro alla presenza del Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, dell’Assessore alle CulturE Mario Zito, dell’europarlamentare Caterina Chinnici, del Direttore della Sicilia Film Commission Nicola Tarantino, del Direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia Ivan Scinardo, dell’attore Gaetano Aronica e del regista Davide Lorenzano.
Tanti riconoscimenti per il film
Uscito in anteprima alla 50a edizione del Giffoni Film Festival, “L’Abbraccio” è il miglior film per il Vittoria Peace Film Festival, dov’è stato ritenuto un “film indispensabile” dalla giuria presieduta dal regista Roland Sejko. È inoltre destinatario della Menzione Speciale della giuria dell’Asti Film Festival e, lo scorso agosto, del Premio Mario Puzo della rassegna Corto e a capo come miglior documentario. È adesso in concorso alla 39esima edizione del Bellaria Film Festival. Arte e informazione perché la vicenda non sia più “incredibilmente dimenticata”, come osserva il magistrato Antonino Di Matteo intervistato nel corso del documentario: chi poté raccogliere nuovi significativi elementi probatori dalla Procura di Caltanissetta, insieme al collega Gilberto Ganassi, riaprendo il processo e restituendo giustizia ai familiari, anch’essi intervistati nel film.
Il commento di Leoluca Orlando
“Voglio esprimere grande apprezzamento per questo documentario che mescola sapientemente arte e informazione nel ricordo indelebile, professionale e personale, del magistrato Antonino Saetta e del figlio Stefano, vittime della ferocia mafiosa. Un documentario che ha l’obiettivo di fare memoria ma anche di raccontare, attraverso testimonianze inedite, le pieghe più importanti di un omicidio che ha segnato la Storia del nostro Paese. Antonino Saetta fu il primo magistrato a condannare con grande coraggio i capi della famiglia Greco, fino ad allora incensurati. E proprio per il suo rigore morale e alto senso dello Stato, cosa nostra lo uccise impedendogli di celebrare l’appello del Maxiprocesso. Se oggi la mafia non è più radicata come una volta lo dobbiamo anche al suo sacrificio”, è la nota del Sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
Una società che abbia al centro la dignità della persona e della giustizia
“A 33 anni dall’agguato mafioso che uccise il giudice Antonio Saetta e il figlio Stefano, si presenta alla città il film documentario L’Abbraccio che ripristina il ricordo dei Saetta, vittime di mafia, e di un sistema criminale e che grida all’intera società civile che non è una storia dimenticata. L’Abbraccio diventa il simbolo di una città-comunità che desidera una società senza alcuna linea d’ombra e che abbia al centro la dignità della persona e della giustizia», rileva l’Assessore alle CulturE Mario Zito.
Un simbolo meraviglioso
“Proiettare L’Abbraccio a Palermo è un simbolo meraviglioso. Un chiaro segnale perché queste due vite onorabili, vilmente spezzate, tornino ad attraversare le strade della loro città, sebbene per tramite dei loro concittadini, con la loro consapevolezza e il loro tam-tam. L’immediatezza e l’immersività offerte da un prodotto audiovisivo, come in questo caso il film, non lasciano alibi alcuno a chi non ricorda o non sa. Desidero ringraziare la Città di Palermo per il sostegno dimostrato dapprima, quando l’opera era in cantiere, e adesso, per la presentazione in oggetto, nonché la sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia per l’accoglienza”, dichiara il regista de L’Abbraccio Davide Lorenzano.
L’incontro, che osserverà ogni disposizione anti covid, sarà accessibile fino a esaurimento posti. Ulteriori informazioni su www.palermoculture.comune.palermo.it oppure su www.fondazionecsc.it.
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