“L’approvazione dell’emendamento Salva Sicilia da parte della Commissione Bilancio della Camera è il risultato del lavoro dei parlamentari siciliani in sinergia con la Presidenza della Regione siciliana”: lo afferma il deputato Nino Minardo, presidente della Commissione Difesa della Camera.

“Si potrà intervenire concretamente sulle emergenze”

“L’emendamento – continua Minardo che politicamente appartiene alla Lega – è il segno di una grande attenzione e vicinanza ai problemi della Sicilia non solo perché permetterà di risolvere problemi di natura contabile ma perché consentirà di intervenire concretamente su alcune emergenze”.

“Cambiare passo sui conti e la gestione delle risorse”

“Adesso è importante che alla disponibilità trovata a Roma corrisponda in Sicilia un impegno a tutti i livelli perché si possa veramente cambiare passo sui conti e la gestione delle risorse” conclude il Presidente della Commissione Difesa di Montecitorio.

Sammartino e Turano: “Grande impegno della Lega”

“L’approvazione dell’emendamento che consentirà alla Regione Siciliana di spalmare il disavanzo in dieci anni piuttosto che in tre è il frutto del grande lavoro portato avanti in piena sintonia tra il governo regionale e quello nazionale e dell’impegno dei parlamentari regionali e nazionali della Lega. Per questo motivo, ringraziamo il ministro all’Economia Giancarlo Giorgetti e il leader Matteo Salvini”. Lo dichiarano i due assessori della Lega nella giunta siciliana, Luca Sammartino e Mimmo Turano.

“La Sicilia adesso può ripartire”

“La norma approvata – continuano – ci consentirà finalmente di far decollare l’azione amministrativa, di intervenire su tante emergenze e di lavorare a riforme necessarie per la Sicilia. Una norma che si aggiunge a quella prevista nel decreto Aiuti quater che destina alla Regione 200 milioni. Interventi che dimostrano ancora una volta l’interesse della Lega nei confronti della nostra regione e la volontà di intervenire in modo pragmatico ed efficace per risolvere problemi ereditati dal passato. Adesso, la Sicilia può ripartire davvero, con maggiore forza e maggiore ottimismo”, concludono Sammartino e Turano.

Caronia: “Ossigeno al bilancio della Regione”

Soddisfazione viene espressa anche da Marianna Caronia, capogruppo della Lega all’Assemblea Regionale Siciliana. “Con l’emendamento approvato alla manovra finanziaria dello Stato la Sicilia mette in sicurezza il proprio bilancio garantendosi la spalmatura del disavanzo in dieci anni. Il tandem tra il governo nazionale e quello regionale ha permesso questo risultato che ridà ossigeno al bilancio della Regione. Apprezzo l’impegno del nostro ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che sin dal suo insediamento nel governo Meloni ha mostrato attenzione verso la giusta istanza che veniva dal governo Schifani. Sono particolarmente soddisfatta del lavoro che la Lega sta facendo a Palermo ed a Roma, ed esprimo soddisfazione che sul caro voli da e per la Sicilia finalmente c’è un fondo statale a carico del ministero alle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini, di 5 milioni nel 2023 e di 15 milioni nel 2024, che consentirà di volare con prezzi calmierati che tengono conto degli svantaggi derivanti dall’insularità. Non c’erano notizie migliori di queste da potersi aspettare prima delle feste di fine anno”.

Schifani torna da Roma

Torna da Roma con il risultato incassato il presidente della Regione siciliana Renato Schifani volato ieri nella capitale proprio per sostenere la norma necessaria a salvare i conti della Sicilia messi a rischio da un contenzioso sorto fra la Corte dei Conti e il Ministero sulla norma che aveva permesso alla regione di ripianare in dieci anni i debiti (disallineamenti di bilancio) maturati al 2018.

Salva Sicilia approvato in Commissione bilancio alla Camera

La Commissione Bilancio della Camera ha, infatti, approvato l’emendamento “salva Sicilia”, che autorizza la Regione a ripianare in quote costanti, in dieci anni a decorrere dall’esercizio 2023, il disavanzo 2018 e le relative quote di disavanzo non recuperate alla data del 31 dicembre 2022.
Si tratta di un emendamento alla legge di stabilità nazionale riscritto dai relatori, tra cui l’onorevole Roberto Pella di Forza Italia, primo firmatario e appoggiato dalla maggioranza. Naturalmente la norma dovrà diventare legge dello stato insieme al complesso della legge di stabilità.

Viene meno il contenzioso

Si supera, così, l’obiezione della Corte dei Conti che non ha parificato il bilancio consuntivo 2020 della Regione siciliana e ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale ritenendo illegittima la spalmatura in dieci anni del disavanzo di 2,2 miliardi fatta tre anni fa dall’ex governo Musumeci. Per i giudici quella spalmatura andava fatta in tre anni ritenendo che serviva una legge e non un decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri. Inoltre, i giudici hanno contestato che il riparto fu fatto comunque prima dell’accordo con lo Stato e quindi della firma del dlgs. Una questione tecnico legale che viene superata dalla legge, una volta approvata in via definitiva. Quando la norma passata in commissione troverà approvazione finale e diverrà legge, in base a questa la Sicilia potrà effettuare la ‘spalmatura’ con il bilancio di previsione 2023 in approvazione a fine gennaio e farà venir meno il contenzioso.

La soddisfazione di Schifani

Soddisfazione viene espressa dal governatore della Sicilia, Renato Schifani: “Questa notte è stato approvato alla Camera l’emendamento spalma debiti della Sicilia. La nostra Regione è salva. È stato un grande gioco di squadra.
Andiamo avanti sempre con maggiore determinazione nel nostro quotidiano lavoro per la mia terra”.

Articoli correlati