Si è svolto oggi nella sala Piersanti Mattarella dell’Assemblea Regionale Siciliana il convegno dal titolo “Sanità pubblica e privata. Ripartire insieme”. Presenti l’onorevole. Vincenzo Figuccia deputato questore all’Ars, l’assessore alla Sanità Giovanna Volo, il presidente dell’associazione Medeac Giacomo Galioto, Renato Costa già commissario per l’emergenza Covid a Palermo, Livio Blasi direttore della U.O.C. Oncologia all’Arnas Civico.

Al parterre sono intervenuti Massimo Grillo, Gaetano Cappellino ed Alessandro Cipollina titolari di strutture convenzionate. Una platea di oltre centro medici arrivati da tutta la Sicilia che operano quotidianamente in strutture convenzionate e che hanno partecipato con interesse al dibattito nelle ore più “calde” per la sanità regionale.

Figuccia “Indiscusso ruolo nevralgico dei Lea nel sistema sanitario regionale”

“Al di là degli stenti legati ad un bilancio regionale che è in piano di rientro, è indiscusso il ruolo nevralgico del privato nel mantenimento dei Lea e nella tenuta del Sistema Sanitario Regionale”. È quanto è emerso all’unisono durante i lavori. L’onorevole Figuccia ha anche fatto cenno all’opportunità di un utilizzo del bacino dei precari Covid nell’attività di abbattimento delle liste d’attesa e nella impaginazione dei fascicoli digitali che rappresentano – ha sottolineato – il presente e il futuro della sanità.

“La nostra presenza qui oggi – afferma Galioto – testimonia la nostra ferma convenzione che il dialogo e il confronto sono sempre alla base delle soluzioni ai problemi e alle difficoltà”.

Sanità convenzionata in piazza, “Non siamo utili idioti”

Intanto oggi si è svolta una manifestazione per chiedere risposte sul futuro, tanto per le strutture sanitarie quanto per i pazienti. Un corteo partito dalla stazione Notarbartolo si è diretto in piazza Ottavio Ziino, davanti all’assessorato regionale alla Salute.

“Non vogliamo essere gli “utili idioti” della sanità pubblica e del governo regionale in Sicilia. Siano date le giuste risorse economiche per la salute dei cittadini che hanno bisogno di curarsi”. Con queste semplici e lapidarie parole il presidente siciliano di Acap Salute (Associazione Centri Accreditati Privati Salute), dottore Salvatore Pizzuto, aderisce, col sindacato regionale che guida, allo sciopero della sanità accreditata privata.

Si legge nella nota di Acap Salute relativa alla mobilitazione: “Lo sciopero e il corteo sono la conseguenza finale della serrata delle strutture convenzionate in Sicilia con il Servizio sanitario regionale siciliano, che hanno chiuso le saracinesche da martedì 21 febbraio per protestare contro la decisione dell’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo di ridurre i fondi della spesa sanitaria regionale 2022 di circa 30 milioni di euro”.

“Siamo presenti in oltre 400 Comuni in Sicilia – ribadisce Pizzuto – comprese aree montane e isole dove la sanità pubblica è assente. Ed è questo il premio? Riducendo l’assegnazione dei fondi alle strutture a noi che abbiamo lavorato anche durante la pandemia covid senza mai fermarci? È solo un gesto che esaspera tutta la sanità e tocca in particolare i singoli cittadini costretti, senza il nostro supporto, o ad affidarsi ai tempi biblici delle strutture pubbliche. Per esempio, per quanto riguarda l’ambito della Fisoterapia, noi copriamo, a differenza della sanità pubblica, l’intero territorio regionale siciliano. Senza di noi le conseguenze sono solo lunghe liste di attesa e i tempi di ripresa del cittadino”.

Da Acap accusano inoltre l’assessore del governo Schifani, Giovanna Volo, di “mancanza di una programmazione, l’applicazione dei contratti, il pagamento delle spese del 2022, l’uso dei fondi inutilizzati sul fronte dell’emodialisi, della radioterapia e delle liste d’attesa”. Di fatta una sfiducia, quella manifestata all’esponente di governo, del quale si chiedono le dimissioni durante la manifestazione di oggi.