“Entro la fine di giugno si sbloccheranno le stabilizzazioni degli lsu della sanità siciliana e da luglio potranno partire le procedure concorsuali che garantiranno le assunzioni per la copertura dei posti vacanti (5000 secondo le stime fin qui fatte, ndr) nell’arco del 2016-2017″.

Lo dice a Blogsicilia l’assessore regionale per la salute Baldo Gucciardi. Lui non è andato a Roma ma i tecnici dell’assessorato sono già seduti al Ministero per affrontare i nodi del primo step del percorso che porterà alla definizione della rete ospedaliera siciliana entro la fine del 2017.

“Il decreto 46 a firma di Lucia Borsellino con il quale la Regione aveva adattato la rete ospedaliera è stato superato dal DM 70, il così detto decreto Balduzzi e noi siamo obbligati ad adattarci – dice Gucciardi -. Avendo fatto da poco la nuova rete quando il Balduzzi è stato emanato abbiamo ottenuto una proroga fino al 31 dicembre 2017 e concordato una serie di step il primo dei quali (superata la data del 31 dicembre 2015 con le chiusure dei punti nascita ndr) scade proprio il 30 giugno. I funzionari sono a Roma per lavorare insieme ai tecnici del Ministero alla bozza di decreto che sarà adottata”.

Ma che novità ci saranno per la rete ospedaliera e per l’assistenza?

“Si tratta di cambiare il modo di concepire la sanità. Gli ospedali non possono più essere pensati solo per se stessi ma vanno messi in rete. Il principio che governa il sistema è quello delle ‘reti tempo dipendenti’ ovvero che rispondano alla capacità di intervento secondo tempi stabiliti. I piccoli ospedali non possono farcela da soli e quindi vanno messi in rete con le strutture complesse. Nascono così la rete dell’infarto, la stroke unit per il trattamento dell’ictus e delle ischemie e così via dicendo. Bisogna lavorare sui livelli di assistenza di primo e secondo grado e farlo bene. Io vado avanti come un treno e non mi farò fermare da polemiche e ricorsi”

Ma la Regione è stata recentemente ‘bacchettata’ dal Ministero proprio sui Livelli essenziali di assistenza

“Manca una adatta rete di riabilitazione in Sicilia. In questo siamo più in ritardo che in altro e anche sul fronte della prevenzione le azioni sono ancora insufficienti perché siamo partiti tardi anche se tanto abbiamo fatto negli ultimi anni. Sono questi alcuni dei grandi temi sui quali il Ministero si è irrigidito e non ammette scuse”.

Lei parla di reti che mancano e da realizzare ma fino ad ora si sono visti solo tagli

“I tagli non sono un concetto negativo. Negli ultimi decreti abbiamo previsto il taglio di ben 150 Unità operative complesse. Stiamo parlando di 150 primari in meno. Tutto questo comporta una razionalizzazione che permette di usare meglio le risorse e di lavorare sulle reti e quindi procedere alle stabilizzazione e alle assunzioni che sono necessarie alla sanità”

Ma se il ministero della sanità si irrigidisce su questi temi mentre il Ministero dell’economia si irrigidisce sui conti come si fa a procedere alle assunzioni? I soldi dove sono?

“Il Mef si è irrigidito con tutte le Regione non solo con la Sicilia. Sui costi avanza contestazioni anche alle regioni maggiormente virtuose. Stiamo lavorando su questo come su tanto altro ma ribadisco che i tagli di 150 primari non sono cosa da poco. Per il resto la sanità siciliana è in equilibrio ormai da due bilanci consecutivi. Quest’anno abbiamo un  avanzo di gestione di oltre 100 milioni di euro che possiamo riutilizzare”.

E con 100 milioni potete fare cinquemila assunzioni?

“Certo che no, le due cose non sono legate. la spesa per il personale è bloccata in sanità ed è pari a 2 miliardi e 635 milioni. E’ ferma dal 2004. Noi andremo a stabilizzare e poi ad assumere senza modificare questi saldi perché copriamo posti rimasti vacanti per pensionamenti, trasferimenti e così via”.

Perchè, allora, le prime stabilizzazioni che erano state avviate si sono fermate?

“Per la mancanza delle piante organiche complessive. Siccome non si ragiona più per singola azienda anche se il Civico di Palermo aveva la pianta organica definita e approvata abbiamo dovuto aspettare che fossero completate anche quelle delle altre aziende perché prima di stabilizzare bisognava vedere se c’erano esuberi da riassorbire nelle altre aziende. A Catania, ad esempio, hanno dovuto rifare tutto di sana pianta con l’innesto del punto nascite di Bronte che non era previsto nella prima stesura. A Messina, invece, la separazione del Papardo dal Piemonte ha rimescolato le carte”

A proposito ma cosa ne sarà di Papardo e Piemonte dopo la decisione della separazione. la nascita di un’altra azienda ospedaliera non sarebbe in linea con con i tagli e la nuova rete

“Ho firmato ieri sera il decreto che separa i due ospedali. Il documento è stato già firmato anche dal presidente della Regione. Il Papardo torna ad essere azienda ospedaliera mentre il Piemonte viene accorpato all’IRCCS Bonino Pulejo”.

Ora, dunque, si procede verso i concorsi?

“Prima di tutto completiamo il percorso di queste piante organiche così possiamo procedere alle stabilizzazioni degli Lsu e poi si avviano le procedure per i concorsi mentre si continua a discutere con Roma sui decreti e sugli step. Arriveremo preparati a tutte le scadenze”.

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