Il 4 settembre i cattolici celebrano la figura di Santa Rosalia. Una festività particolarmente sentita a Palermo, che omaggia dunque nuovamente la sua Patrona dopo il Festino del 14 luglio e la processione del giorno seguente, in ricordo del ritrovamento delle spoglie della santa a Monte Pellegrino.

Come da tradizione, anche ieri sera e questa notte, sono stati numerosissimi i palermitani che hanno partecipato alla consueta “acchianata a Munti Piddirinu” nonostante la pioggia.

Un evento che suscita anche la curiosità dei turisti verso questa antica e radicata forma di devozione verso la Santuzza che liberò Palermo dalla peste nel 1625.

L’acchianata a Monte Pellegrino consiste – come suggerisce il termine dialettale – nella salita a piedi sino alla cima del monte che sovrasta Palermo e dove si trova proprio il santuario di Santa Rosalia.

Un percorso in salita non certo semplice che devoti e amanti delle tradizioni popolari compiono, alcuni anche a piedi nudi, ogni anno.
Ognuno ‘confida’ alla santa i propri desideri, chiedendo miracoli e la sua intercessione nelle vicende che lo riguardano e che gli stanno più a cuore.
Alla acchianata si incontrano le persone più disparate e di ogni età, anche i non credenti che compiono il percorso per sentirsi parte di un grande evento collettivo che coinvolge la città e le sue usanze più antiche.

Secondo la leggenda Rosalia Sinibaldi nacque probabilmente nel 1128 a Palermo. Discendente di Carlo Magno, la bellissima fanciulla visse presso la corte di re Ruggero sino a quando decise di votarsi a Dio sfuggendo ad un matrimonio combinato con il conte Baldovino. Rosalia divenne una eremita, visse in più di una grotta tra le province di Palermo ed Agrigento, senza immaginare, probabilmente, che la sua esistenza sarebbe diventata modello di santità. Morì il 4 settembre del 1165.

I festeggiamenti al santuario di Monte Pellegrino proseguiranno per tutto il mese di settembre e sono davvero tante le persone che decidono di fare l’acchianata anche dopo il 4 settembre.

“Con Santa Rosalia desideriamo entrare nell’Arca della fratellanza universale – afferma il reggente del Santuario, don Gaetano Ceravolo – e non conformarci alla logica dell’indifferenza e dell’odio, ma vogliamo, essere nuovi nei pensieri, nell’umanità e nelle relazioni secondo l’insegnamento di Gesù Cristo, nostro Signore”.

Sono molte le parrocchie di Palermo dove oggi si celebrano messe in onore della santa e pellegrinaggi a Monte Pellegrino.

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