Tre grandi opere nelle tre città maggiori della Sicilia segneranno il 2019. Almeno nelle intenzioni del governo della Regione. Opere di cui si parla appena e che sembrano essere passate quasi sotto silenzio ma che potrebbero vedere la luce a breve.

Ne ha fatto cenno a fine 2018 il Presidente Nello Musumeci ma le sue parole sembrano non essere state notate nonostante le dichiarazioni chiare e dirette.

Tre grandi opere saranno realizzate a Palermo, Catania e Messina. Andiamo per ordine nel vedere quali sono i progetti regionali per i quali si sta lavorando con i Comuni, con le Città Metropolitane e a Catania si dovrà trovare un accordo anche con l’Università.

A Palermo un centro Congressi da 2500 posti

L’idea è di realizzarlo in una porzione consistente dell’ ex Fiera del Mediterraneo. Il progetto esiste ed anche l’accordo fra la Regione ed il Comune di Palermo. L’amministrazione del capoluogo concederà l’area necessaria mentre la Regione, nei prossimi giorni, bandirà la gara per la realizzazione. Il bando è già pronto e le procedure potrebbero permettere, se non ci saranno inconvenienti, l’avvio dei lavori entro il 2019.

L’idea nasce dalla constatazione che l’area della Sicilia occidentale (Palermo – Trapani e non soltanto) non ha una struttura che permetta questi eventi e rischierebbe di perdere quella quota di turismo congressuale che pure è alla nostra portata. La destagionalizzazione è necessaria e il centro congressi ne sarebbe un volano.

A Catania un nuovo polo Museale

L’idea è del Presidente della Regione Nello Musumeci ma il percorso non è avanti come quello che riguarda il Centro Congressi di Palermo. Che sia polo museale o altro, il progetto di riqualificazione ed utilizzo riguarda, comunque, l’ex Grande Ospedale Vittorio Emanuele II. La struttura, in parte definibile storica, va riqualificata e riutilizzata. Cosa farne sarà oggetto di un confronto con l’Univesrità di Catania che ne è proprietaria. La Regione, come per Palermo, potrebbe mettere progetti, idee e risorse e l’Università di Catania la struttura.

A Messina il recupero della zona Falcata

L’area importante e simbolica della città di Messina necessita di un recupero ambientale che è prioritario. I progetti per la riqualificazione sono tanti e nel tempo ne sono stati lanciati anche di ambiziosi. Ma la priorità è e resta quella del recupero ambientale. La Regione discute con la Città e la Città Metropolitana proprio di recupero. Sarà quello a segnare il 2019 prima di valutare il riutilizzo e la riqualificazione. Ma prima il recupero ambientale.

Tanti impegni, pochi dettagli

Gli impegni sono tanti, le cose da fare forse di più e la burocrazia lungo la strada parecchia. Il governatore si fa forte dell’obiettivo raggiunto per i Fondi Ue e del primo accordo con lo Stato ma questi progetti vanno oltre e sonos collegati da questi risultati. A tutti e tre i progetti, che sono a vario livello di avanzamento (nell’ordine in cui ne abbiamo parlato dal più avanzato al meno vicino) mancano ancora molti dettagli. Forse per questo si è parlato poco. Ma c’è l’ambizione e c’è l’intenzione. La speranza è che davvero il 2019 segni la svolta.

 

Articoli correlati