“Sorprende leggere nei post del ministro Bonafede della necessita’ continuativa, anche dei suoi dirigenti, di emanare circolari per fronteggiare l’emergenza scarcerazioni. Sembra, quasi, che il Ministro non si fidi del corretto operato della magistratura italiana e per questo motivo senta l’esigenza, tramite atti interni, di indirizzarne indirettamente l’operato. Delle due l’una. Se esistono al riguardo precise disposizioni normative, i magistrati le applicano, se non vi sono il Guardasigilli non puo’ limitarsi, in situazioni di emergenza quale quella che viviamo, ad annunciare circolari cui dovrebbe far seguito l’adozione di provvedimenti normativi”. Cosi’ Giusi Bartolozzi, deputata di Forza Italia, segretario della commissione Giustizia e componente della commissione Antimafia.

“Il governo e’, al solito, in ritardo. E’ mancata la dovuta progettualita’. Sono trascorsi tre mesi ed il problema e’ tutt’ora mal posto. Il coinvolgimento della DDA e della DNA per i casi di 41bis e’ gia’ in parte normato e comunque, nei fatti, effettuato dalla magistratura per ogni provvedimento attinente la scarcerazione di questi pericolosi delinquenti. Se il ministro intende agire efficacemente raccolga i suggerimenti che da tempo gli abbiamo fornito. Per i mafiosi al 41 bis o in alta protezione, incompatibilita’ regionale anche per i fine pena ed estensione del pagamento di tutte le spese anche a carico dei familiari o eredi. E’ inconcepibile che lo Stato, e dunque ogni cittadino italiano, abbia dovuto anticipare, a quanto si apprende dalla stampa, le spese di trasferta per Zagaria e gli altri mafiosi. Progettualita’, determinazione e assunzione di responsabilita’. Questo cio’ di cui la giustizia italiana avrebbe bisogno, oggi piu’ che mai”, conclude.

“La lotta alle mafie è una cosa seria -aveva scritto Bonafede ieri in un post facebook -. Parlarne in maniera superficiale, gettare un tema così importante nella caciara quotidiana, mentire ai cittadini dicendo che c’è una legge (o addirittura una circolare) di questo Governo che impone ai giudici di scarcerare i mafiosi, è gravissimo. Le decisioni sulle scarcerazioni per motivi di salute vengono adottate in piena autonomia e indipendenza dalla magistratura. Lo sanno tutti… o forse no, a giudicare da qualche video in rete. Ad ogni modo, ho avviato tutti gli accertamenti interni ed esterni, anche presso l’ispettorato, sulle varie scarcerazioni. Ma questo non basta. D’accordo col Presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, siamo pronti a intervenire a livello normativo. Alcune delle proposte verranno inserite nel prossimo decreto legge. Tra queste proposte, merita maggiore approfondimento quella che mira a coinvolgere la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e le Direzioni Distrettuali Antimafia e Antiterrorismo in tutte le decisioni relative ad istanze di scarcerazione di condannati per reati di mafia (ieri sera abbiamo emanato una circolare che va in questa direzione). Come al solito, nessuna chiacchiera: soltanto leggi scritte nero su bianco”.

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