Via libera all’affiliazione del Movimento per l’Autonomia a Forza Italia. Il Consiglio nazionale del partito azzurro ha votato e approvato l’affiliazione del MpA di Raffaele Lombardo. In precedenza l’affiliazione a Forza Italia era stata già deliberata, prima delle elezioni europee, per Noi Moderati di Lupi e Romano mentre MpA era alleato in base ad un accordo locale tanto da aver sponsorizzato un candidato e averlo sostenuto.

Si tratta di un fatto politico rilevate alla luce della quasi contestuale presentazione, avvenuta mercoledì, del nuovo Movimento di Roberto Lagalla, Raffaele Lombardo e Gianfranco Miccichè. Un movimento che nasce subito con indicazioni precise di collocazione nel centro destra e naturalmente al centro della coalizione. L’affiliazione di MpA a Forza Italia è un  elemento che spegne altre possibili interpretazioni

La relazione del Presidente del Consiglio Renato Schifani

Ma l’affiliazione del Movimento per l’Autonomia è stato solo uno dei temi. A dettare gli altri il Presidente del Consiglio nazionale del Partito Renato Schifani per il quale  “In Europa il Governo italiano è uno dei più stabili e più forti per leadership e per compattezza. Il nostro Governo si propone di essere guida di una politica internazionale atlantistica anche attraverso la presenza e la storia di Antonio Tajani. Siamo fieri della nostra centralità e della centralità del nostro governo, della rappresentanza di Antonio Tajani. Siamo un partito di pace, moderato, equilibrato che guarda al garantismo, all’europeismo, all’atlantismo, ereditato da quella scuola di Berlusconi alla quale siamo stati tutti formati” ha detto il governatore della Regione Siciliana nella relazione di apertura dei lavori del Consiglio nazionale di Forza Italia.

La giustizia e l’Autonomia differenziata

“Ho accolto con grande piacere finalmente – ha detto Schifani – un passo avanti sulla giustizia e sulla separazione delle carriere. Questo è un elemento essenziale per fare in modo che ci sia vera parità tra difesa e accusa. Dobbiamo lavorare per fare in modo che il principio dell’articolo 111 non rimanga soltanto scolpito nella Costituzione, ma venga attuato con leggi cogenti”.

“Sull’autonomia differenziata chi scambia il parere della Cassazione con un’autorizzazione al referendum secondo me sbaglia. Il visto della Cassazione è un parere tecnico sulla regolarità delle firme, della raccolta dei numeri. L’appuntamento reale sull’ammissibilità del referendum è rinviato al 20 gennaio. Noi rispetteremo il verdetto della Corte Costituzionale ma mi chiedo come si potrà dichiarare ammissibile il referendum su una norma che essa stessa in buona parte ha svuotato. Sono stati toccati elementi come l’impossibilità di trasferire competenze ma soltanto funzioni e l’individuazione dei LEP non con un decreto legislativo del governo ma attraverso il Parlamento, ed era la nostra battaglia. Già quando abbiamo parlato in passato all’indomani di questa sentenza io dissi in Consiglio Nazionale che il referendum lo vedevo molto lontano” ha aggiunto Renato Schifani.