“Ho detto e ripetuto che non c’è uno stop immediato alle autorizzazioni per il fotovoltaico, ma che prenderò questo provvedimento: anche la Regione ha diritto alle compensazioni per i grandi impianti che vengono realizzati qui”. Così, in un’intervista al Sole 24 Ore, il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, che aggiunge: “A me piace guardare alla sostanza dei fatti e alla soluzione dei problemi. La tutela dell’ambiente sta a cuore a tutti purchè sia contemperata dalle esigenze di sviluppo. Ho preso atto delle dichiarazioni ma non scalfiscono la mia convinzione che è volta ad aiutare i siciliani. Io non guardo al sostegno delle opposizioni ne prendo atto naturalmente”, sottolinea, avendo incassato i complimenti del M5s. “Questo ovviamente non può che farmi piacere ma non mi lascio influenzare – aggiunge -. Così come non mi lascio influenzare dalle critiche che sono arrivate dal Partito Democratico con mio grande stupore perchè non aiutano processi di crescita della Sicilia”.
Le parole di Schifani
“Io vado avanti con grande sforzo perchè mi trovo a dovere gestire una macchina regionale burocratica che ha bisogno di grandi miglioramenti sotto il profilo dell’efficienza: giorni fa abbiamo parlato con il ministro Giorgetti dell’aumento dell’organico e di sbloccare i concorsi e si è aperto un tavolo”. “Mi sembra di essere stato abbastanza chiaro – sottolinea Schifani in merito allo stop al fotovoltaico -, ho deciso a breve di sospendere le autorizzazioni. A breve, non domani. Uno spazio temporale che mi consentirà di aprire una interlocuzione con il governo per arrivare alla rivisitazione del comma 6 dell’articolo 12 del decreto legislativo 387/2003 che prevede la impossibilità per le regioni di avere compensazioni mentre le permette ai comuni”.
“E poi- aggiunge -, ho anche chiarito che questa eventuale sospensione non colpirà le piccole aziende, gli agricoltori e tutti quegli impianti che sono realizzati in house. Io mi riferisco ai grossi gruppi industriali anche esteri che a volte si avvalgono di intermediari. E lì la vicenda mi preoccupa molto: gli intermediari possono agire con spirito di legalità ma ci sono anche infiltrazioni della criminalità organizzata. Ritengo sia necessario introdurre una modifica secondo la quale chi ottiene l’autorizzazione non può dopo un anno o due volturarla: io preferisco sapere chi effettivamente investe, chi intende operare nella mia terra e non questi prestanome. E’ una questione di trasparenza e legalità”. “Io – prosegue Schifani – guardo ai grossi gruppi, i quali nella piena legalità investono occupando grandi distese di terreno agricolo, per carità in maniera legittima, e realizzano grosse quantità di energia fotovoltaica che vendono immediatamente al Gse realizzando cospicui utili. Io ritengo che in questa logica sia giusto prevedere quote di compensazione a favore delle Regioni. Una quota che possa consentire alla regione di ottenere un abbattimento del costo dell’energia per i cittadini”.
I vantaggi per la Sicilia
“Esistono tanti tipi di compensazione – spiega Schifani -, in Basilicata c’è la compensazione per il grande petrolio che si estrae lì. Naturalmente tutto questo nello spirito di collaborazione istituzionale: non è che si fanno guerre, nè intendo fare una guerra nei confronti del governo quindi è evidente che mi aspetto che ci sia un atteggiamento dell’ascolto. Ma già le prime dichiarazioni mi lasciano ben sperare: nessuna crociata, naturalmente”. “Ci sono moltissimi impianti già autorizzati e devono ancora partire. Ce ne sono parecchi che devono ancora essere autorizzati. Ho chiesto e a giorni avrò i dati definitivi: un dato è certo che avverto non dico quotidianamente ma periodicamente la pressione di richieste di incontri da parte di grosse multinazionali di tutto rispetto che si presentano e manifestano l’interesse per la Sicilia e poi dietro questa presentazione molto carina si nasconde il perorare una richiesta già depositata alla Regione da alcuni mesi o da anni per ottenere un’autorizzazione di impianti fotovoltaici”, conclude Schifani, che puntualizza “con Urso non c’è alcun tipo di problema. Abbiamo un grandissimo rapporto istituzionale. E’ lui molto vicino alle esigenze della Sicilia. Parlavamo di cose diverse: lui di produzione dei pannelli, io degli impianti di produzione di energia”.
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