Aveva chiesto lo scioglimento dell’Ars per la presunta violazione dello Statuto Siciliano in materia di rapporti finanziari tra Stato e Regione. Ora il presidente del Partito Politico MIAS Umberto Mendola deposita l’ultimo atto giudiziario nei confronti del Commissario dello Stato, Prefetto Ignazio Portelli.

“Inerzia del Prefetto”

“L’atto giudiziario – spiega il rappresentante del movimento politico siciliano – si è reso necessario data l’inerzia dello stesso Commissario dello Stato dopo la formale diffida ad adempiere a quanto statuito ai sensi dell’art.8 della Carta Costituzionale Siciliana, finalizzata alla procedura di scioglimento dell’Assemblea Regionale Siciliana per persistente inadempimento nei riguardi dello Statuto Speciale della Regione e la sua conseguente mancata attivazione”. Con questo atto, fa sapere il movimento, si conclude la parte amministrativa dell’articolo 8 dello Statuto Speciale Autonomo e la questione per la prima volta in 75 anni, finisce in Tribunale. Il Presidente Mendola, aggiunge inoltre che “adirà tutte le sedi giudiziarie affinché si possa attuare e rispettare forzosamente la Carta Costituzionale Siciliana”.

L’incontro con il Prefetto

Il presidente del Partito Politico MIAS Umberto Mendola, nelle scorse settimane, accompagnato dal legale Giovanni Mattana, aveva incontrato il Commissario dello Stato, prefetto Ignazio Portelli dopo un atto di diffida comunicato dal MIAS affinchè l’ufficio si attivasse per “dare l’incipit” alla procedura di scioglimento dell’Assemblea Regionale Siciliana per persistente inadempimento nei riguardi dello Statuto Speciale della Regione e la sua conseguente mancata attivazione.

Via alle interlocuzioni con Roma

Mendola ha risposto a tutte le domande poste da Portelli in merito alle motivazioni che hanno ispirato una tale richiesta di natura politica, motivando in dettaglio, insieme al legale Mattana, le ragioni che lo hanno portato a formulare una simile istanza mai pervenuta prima agli organi istituzionali dello Stato in Sicilia.  Il Commissario dello Stato, che ha ascoltato le argomentazioni del  MIAS, si è infine espresso nel senso di voler valutare più in profondità quanto palesato da Mendola, riservandosi la possibilità di possibili interlocuzioni con Roma in sede governativa, interlocuzioni che potrebbero e dovrebbero preludere a una successiva fase istituzionale che andrebbe a sfociare nel voto delle Camere riunite per lo scioglimento anticipato del Parlamento Siciliano. Mendola, ha concluso l’incontro, affermando di “essere  sempre piu determinato alla procedura iniziata dal MIAS e finalizzata allo scioglimento dell’ARS”. Ora però i tempo per Mendola sono maturi per procedere.

Perchè sciogliere l’ARS

Violazione dello Statuto Siciliano in materia di rapporti finanziari tra Stato e Regione. Per questo era stato chiesto lo scioglimento dell’Assemblea Regionale dal MIAS, Movimento per l’ Indipendenza e l’Autonomia della Sicilia. “Se l’Autonomia Speciale non va attuata, la Regione Siciliana va commissariata“.

I danni di 76 anni di mancata autonomia

Secondo il movimento indipendentista, 76 anni di mancata autonomia hanno costituito per il Popolo Siciliano “un danno economico e sociale incalcolabile in termini di mancato sviluppo, perdita di posti di lavoro, infrastrutture fatiscenti, bassissima qualità della vita, pagato con disoccupazione ed emigrazione”. “Il Parlamento Siciliano, dal 1946 a oggi – sostiene il MIAS – non ha attuato i principali articoli dello Statuto, soprattutto, quelle norme attinenti ai rapporti finanziari tra Stato e Regione, che fanno perdere alla Sicilia quasi dieci miliardi l’anno”.