• Verso lo sciopero del 16 dicembre, appello di Fp Cgil e Uil Fpl ai 2.350 part time del Comune di Palermo.
  • “Tutti in piazza per chiedere il tempo pieno. Basta col precariato”.

Allo sciopero generale del 16 dicembre, con manifestazione in piazza Verdi, ore 9,30, Fp Cgil e Uil Fpl chiamano a raccolta le lavoratrici e i lavoratori precari del Comune di Palermo. Si tratta in gran parte dei 2.350 part-time del Comune, tutti già stabilizzati a tempo indeterminato tra il 2007 e il 2008 ma ancora oggi inquadrati con contratti part time a 13, 18, 24, 27 ore. Ognuno ha un orario di lavoro diverso.

“Vengano stabilizzati a tempo pieno”

“Chiediamo che vengano portati a tempo pieno – dichiarano i segretari Lillo Sanfratello, per la Fp Cgil Palermo, e Salvatore Sampino, Uil Fpl, che seguono il comparto del Comune di Palermo – Col Comune abbiamo iniziato un percorso condiviso ma fino ad oggi non sono arrivate risposte soddisfacenti”.

“Basta col precariato”

“Questi dipendenti comunali sono impegnati in tutti i servizi comunali e utilizzati con mansioni superiori rispetto alla categoria in cui sono inquadrati. Chiediamo una riclassificazione del personale e per tutti il raggiungimento del tempo pieno. A questa platea, chiediamo di aderire allo sciopero per supportare le ragioni della protesta, tra le quali c’è una buona e stabile occupazione stabile, che renda la vita meno precaria e non condizionata dall’incertezza dei rinnovi che non permettono di programmare il futuro.

Basta con i part-time forzati che non permettono di vivere dignitosamente il presente. E chiediamo una pensione di garanzia per avere un domani dignitoso nonostante i lunghi anni di lavoro precario, discontinuo, part-time”.

Sindacati in piazza

Fp Cgil e Uil Fpl rivolgono l’appello alla partecipazione anche ai 50 assistenti sociali (Pon) assunti a tempo determinato ma che lavorano anche loro a tempo parziale, e ai 90 Lsu, gli ultimi ad aspettare la stabilizzazione, con l’approvazione del bilancio.

“Chiediamo di partecipare allo sciopero per rafforzare insieme la richiesta di ridurre le diseguaglianze – aggiungono Sanfratello e Sampino – Coesione significa non lasciare indietro nessuno”.

Articoli correlati