“La Cisl Scuola Palermo Trapani non sarà presente alle convocazioni che si terranno oggi per manifestare il proprio dissenso rispetto al perdurante atteggiamento di chiusura dell’Ambito Territoriale di Palermo nella gestione delle stesse. Sin dalle prime operazioni abbiamo segnalato diversi errori nelle operazioni di conferimento delle supplenze riscontrando, tuttavia, una totale rifiuto da parte dell’amministrazione a voler porre rimedio al problema. Ci sono evidenti errori nella determinazione delle disponibilità dei posti da assegnare e, fatto gravissimo, non sono state rispettate le disposizioni di legge che prevedono, ai sensi dell’articolo 12 comma 12 dell’O.M. n. 60 del 10.07.2020, le quote di riserva dei posti (invalidi civili; orfani; vittime mafia etc..) nei confronti del personale beneficiario di cui alla legge 68/1999 per le nomine effettuate da GAE e da GPS”.
A scriverlo in una lettera inviata al Ministero della Pubblica Istruzione, all’Ufficio scolastico regionale siciliano all’Ambito Territoriale di Palermo, è il sindacato della Cisl Scuola Palermo Trapani.
“Ancora prima, avevamo già segnalato – si legge ancora nella lettera – il grave danno arrecato al personale scolastico, titolare fuori dalla provincia, per il mancato scorrimento delle assegnazioni provvisorie. In tale contesto di irregolarità e in assenza di collaborazione, da parte dell’amministrazione, per la risoluzione dei numerosi problemi, diventa palesemente impossibile esercitare regolarmente le prerogative sindacali finalizzate alla tutela del personale del comparto scuola e tese, parimenti, a garantire un regolare inizio di anno scolastico.La ferrea volontà dell’amministrazione centrale e, di conseguenza delle strutture periferiche, di volere, ad ogni costo, concludere tutte le operazioni in tempo utile per l’inizio delle lezioni sta portando al collasso il sistema scolastico palermitano, senza, peraltro, raggiungere il risultato prefissato. La ripresa delle attività scolastiche è un obiettivo prioritario per la nostra organizzazione sindacale perché ricondurrà la scuola alla sua dimensione più vera e autentica di comunità fondata sul valore della relazione interpersonale, tuttavia, ciò non può e non deve avvenire in spregio delle regole e delle norme che, restano, imprescindibili”.
E ancora: “Sono in corso d’opera operazioni viziate da numerosi errori e, per questo preferiamo tutelare i nostri iscritti nelle sedi opportune piuttosto che partecipare alle convocazioni da semplici spettatori. L’inerzia dell’amministrazione, rispetto alle segnalazioni più volte reiterate, rischia di dare vita ad un contenzioso massivo da parte di numerosi docenti a danno certo non solo del regolare avvio dell’anno scolastico ma anche dell’erario stesso, con evidenti ricadute su tutta la collettività”.
La Cisl scuola nella lettera conclude: “Esprimiamo forti preoccupazioni per la scelta dell’amministrazione di procedere con modalità di convocazione dei candidati in presenza, peraltro senza alcuna misurazione della temperatura, in contrasto con quanto accaduto fino ad ora e con le procedure adottate dalla maggior parte degli uffici scolastici territoriali, volte a garantire condizioni di sicurezza, in un momento in cui assistiamo ad un aumento preoccupante di contagi da Covid 19”.
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