Una partnership internazionale per approfondire il tema della Dad, la didattica a distanza. Si è svolto a Syvota, città greca in provincia di Igoumentisa, il secondo incontro transnazionale del progetto “Educational Continuity 2.0”, finanziato dal progetto Erasmus+.
Progetto per rafforzare l’apprendimento
All’incontro ha partecipato il management della scuola palermitana bilingue “Thomas More”, capofila del progetto, insieme ai quattro partner europei (due greci, la University of Western Macedonia ed il Directorate of Primary Education of Thesprotia; uno portoghese, Projeto Scholé e uno italiano, la Cooperativa Ada Negri di Palermo). “Il tema della Dad è quanto mai attuale – spiega Stefania Guccione, presidente della cooperativa Thomas More che gestisce la scuola – e coinvolge sia gli studenti che le loro famiglie. Il progetto, di cui la nostra scuola è capofila, vuole rafforzare le buone pratiche sull’apprendimento a distanza e gli strumenti socio-emotivi per affrontarla al meglio. Raccogliendo studi teorici, interviste e questionari vogliamo creare un fronte d’analisi europea comune su sfide e problematiche di didattica a distanza ma anche formare insegnanti e genitori per supportare emotivamente i minori in Dad attraverso la realizzazione di un toolkit, ovvero un insieme di schede teoriche sulle emozioni, esercizi pratici, giochi etc. che servano come strumenti pratici per affrontare i cambiamenti nelle dinamiche casa-scuola”.
L’obiettivo è realizzare anche un’app
Il progetto, partito a settembre scorso, mira anche a realizzare un software o un’app che permetta alle scuole di effettuare un’analisi della situazione di partenza (competenze, risorse, utenza), analizzare criticità e potenziale e progettare percorsi Dad efficaci.
Ancora dubbi sul prossimo ano scolastico
Serve un parere del Cts sulla copertura dei vaccini secondo quanto ha sostenuto nei giorni scorsi il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che ribadisce la sua battaglia “per la presenza, giorno e notte” nella scuola, impegnandosi “a continuarla ma ognuno ha una responsabilità: il Cts fa le sue affermazioni, loro ci dicono che ci sono ancora dei problemi sanitari e ci devono dire loro cosa succede se ci sono certi livelli di copertura vaccinale. Io la battaglia per il rientro in presenza la sto facendo alla grande, facciamola insieme”.
Commenta con Facebook