“Ci auguriamo che si realizzino al più presto e non restino i soliti meri annunci spot i setti progetti che interessano la Sicilia inseriti in «Italia veloce», il piano di investimenti, messo a punto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”.
Lo dicono, in una nota congiunta, il segretario regionale della Filca Cisl, Paolo D’Anca, il segretario della Fillea Cgil, Mario Ridulfo e il segretario regionale della Feneal Uil, Francesco De Martino.
“Si tratta di opere certamente strategiche ma è tempo di passare ai fatti – prosegue la nota- perché i sette progetti possono davvero rappresentare una boccata d’ossigeno per il rilancio economico della nostra Regione ormai, da troppo tempo, costretta a subire ripetuti scippi di risorse e drammatici ritardi. E’ necessario fare in fretta per invertire questo triste trend che vede sempre la Sicilia agli ultimi posti per opere infrastrutturali. È certamente importante – continua la nota – l’investimento per i i nodi ferroviari di Palermo con il potenziamento upgrading infrastrutturale e tecnologico, e quello previsto a Catania con la sistemazione del nodo e collegamento ferroviario con l’aeroporto perché riteniamo che puntare sul potenziamento degli aeroporti sia la chiave di volta per rilanciare il turismo, penalizzato da troppo tempo da collegamenti vetusti. Ci conforta che nel piano siano previsti anche il raddoppio e la velocizzazione della Messina Catania Siracusa e il nuovo collegamento Palermo Catania Messina e speriamo che il premier Conte rispetti l’impegno visto che ha assicurato che “andrà in gara quest’estate”. Siamo soddisfatti – prosegue la nota – che nei sette progetti siano contemplati anche la riqualificazione e la manutenzione della A19 Palermo Catania, il potenziamento del collegamento della Statale 640 Agrigento Caltanissetta e l’itinerario Ragusa Catania perché significa mettere la parola fine su opere che si attendono da troppo tempo.
L’alta velocità– conclude la nota- è il volano per lo sviluppo produttivo e la Sicilia non può più permettersi di restare sempre un passo indietro rispetto al Nord”.
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