“Prendiamo atto che gli assessori al Bilancio Marino e ai Rapporti funzionali con Amat, Catania con il ragioniere generale del Comune di Palermo Basile, il Direttore generale Le Donne e il Presidente dell’Amat Cimino, sono giunti alla decisione di istituire un tavolo tecnico di confronto per la rimodulazione del contratto di servizio fra Comune e Azienda, ma rimaniamo scettici sul mantenimento degli impegni discussi senza un formale documento o protocollo d’intesa siglato e tra l’altro in assenza del Sindaco che non era presente per ulteriori e pressanti impegni. Ribadiamo la nostra richiesta di incontro in Prefettura”. È quanto affermano i sindacati dei trasporti sulla vertenza Amat a Palermo.
Incontro a Villa Niscemi
Franco Mineo (Filt Cgil), Salvatore Girgenti e Mimmo Perrone (Fit Cisl), Franco Trupia (Uil Trasporti), Corrado Di Maria (Ugl Trasporti), Fabio Danesvalle (Faisa Cisal), Carlo Cataldi (Cobas Trasporti) e Giuseppe Taormina (Orsa Trasporti) intervengono dopo l’incontro di ieri a Villa Niscemi sulla vertenza Amat: “Noi abbiamo ribadito le nostre preoccupazioni sullo stato di salute e sul futuro dell’azienda, conseguentemente sulla salvaguardia dei posti di lavoro. sui ripetuti ritardi nel pagamento delle retribuzioni dei dipendenti ancora attese per questo mese, che sono tutti segnali sempre più allarmanti dopo le ultime imposizioni del Comune sui tagli al bilancio dell’Amat, senza concordarne su che servizi graveranno e sui quali rimaniamo assolutamente in disaccordo”.
Servizi ridotti all’osso
“Ciò nonostante e qualora venisse risolto il nodo dell’equilibrio economico e finanziario resta il fatto di chiedersi a quale prezzo. In prospettiva, infatti, sembra profilarsi l’arretramento di un servizio già ridotto all’osso che spinge i cittadini verso la scelta del trasporto individuale, piuttosto che l ’utilizzo del mezzo pubblico e un peggioramento delle condizioni di lavoro per il personale dell’Azienda, chiamato a fronteggiare quel che resta dell’utenza che ancora attende il bus alle fermate”.
Chiesto l’intervento del Prefetto
I sindacati di Amat concludono “per tale motivo abbiamo chiesto un incontro al Prefetto per evidenziare le scelte del socio unico che sembra andare controcorrente rispetto a quanto indicato dal Governo Nazionale in materia del trasporto pubblico locale, vale a dire fronteggiare il momento pandemico offrendo maggior servizio per il distanziamento e condizioni di maggior prevenzione sanitaria. Vigileremo per quanto nelle nostre forze sul futuro aziendale ed un maggior e migliore servizio ai cittadini”.
Braccio di ferro, Cimino minaccia dimissioni
Gli stipendi dei dipendenti Amat sono ancora bloccati. Il taglio di circa il 10% stabilito dal Consiglio comunale con la delibera sul bilancio della fine 2020 non va giù al presidente Michele Cimino che potrebbe dimettersi.
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