• Da domani, domenica, a mezzanotte la Sicilia è in zona arancione
  • La Lombardia passa incredibilmente in zona gialla
  • Come ha fatto la Sicilia a far peggio della Lombardia?
  • Cosa cambia da domani per tutti noi

Ultime ore di zona rossa per la Sicilia che domani a mezzanotte sarà arancione. Prudenza la parola d’ordine e anche la Regione si adegua alla scelta nazionale. In zona rossa nell’isola resta solo la città di Messina per effetto dei provvedimenti regionali.

Tutto ciò nonostante i numeri siano da zona gialla e non arancione così come erano da zona arancione quando diventammo rossa (nella settimana successiva, quella che finsce oggi però il rosso era il colore corretto in base ai dati). Dunque anche la Sicilia ha subito una settimana nel colore sbagliato che non meritava ma lo ha chiesto quindi non se ne è lamentata. E anche da domani saremo nel colore sbagliato ma prudenza vuole così e non ci lamenteremo.

Ma in realtà cambia davvero poco per i cittadini (cambia molto per le attività commerciali non alimentari). Una cosa, però, balza agli occhi più dei colori. La Sicilia che ha mutuato il modello lombardo (così ci hanno raccontato prima della pandemia) sembra essere l’unica regione ad aver fatto peggio della Lombardia che adesso è gialla.

La Sicilia mostra un indice puntuale Rt addirittura al di sotto della valutazione che era stata fatta due giorni fa ma continua ad essere la cenerentola d’Italia, la Regione più contagiata nell’immaginario collettivo anche se non è così e certamente la più bisfrattata nei provvedienti. E ne gioisce.

Gli indici Rt puntuali di tutte le regioni

Questo il quadro degli Rt puntuali regione per regione contenuto nella bozza del 37 esimo monitoraggio settimanale:  Abruzzo 0,81 Basilicata 0.91 Calabria 0.82 Campania 0.97 E-R 0.77 F.V.Giulia 0.68 Lazio 0.73 Liguria 0.87 Lombardia 0.84 Marche 0.88 Molise 1.51 Piemonte 0.82 PA Bolzano 0.8 Pa Trento 0.56 Puglia 0.9 Sardegna 0.81 Sicilia 0.98 Toscana 0.95 Umbria 0.96 Valle d’Aosta 0.82 Veneto 0.61

Cosa cambia con la zona arancione

Il passaggio in zona arancione non è un liberi tutti, tutt’altro. Poche le differenze  per il cittadino comune, due le principali: stop all’autocertificazione per uscire di casa e riapertura dei negozi generalisti di abbigliamento e così via.Restano chiusi nel week end i centri commerciali, restano solo da asporto bar e ristoranti. Con il passaggio in zona arancione toccherà alla regione valutare la riapertura della scuola in presenza. Dalla prossima settimana potrebbero tornare in classe le seconde e terze medie e a seguire progressivamente anche le superiori fino al 50% dell’indice di riempimento ma quest’ultima valutazione dipenderà dallo screening in corso. Al momento il rientro al liceo slitterà ancora di una settimana.

Infine attenzione agli spostamenti. Resta in vigore il divieto di spostamento fra regioni e fra comuni e il coprifuoco dalle 22 alle 6

La Lega e l’ordine del giorno all’Ars

Due giorni prima della decisione la zona arancione era stata chiesta con un ordine del giorno della Lega all’Ars approvato anche con  voti del Pd. Un alleato critico con Musumeci anche se non lo ammette, la Lega. E oggi il segretario Minardo plaude.

“È un buon risultato per tutti i siciliani e ci sprona a comportamenti sempre responsabili in maniera da uscire definitivamente dall’incubo delle restrizioni e dei conseguenti danni all’economia e alla socialità; l’obiettivo è di ottenere una prossima ordinanza del ministro della Salute che ci porti in zona gialla se non addirittura bianca. In poche ore ho letto una serie incredibile di rivendicazioni e autocelebrazioni per questo risultato giunte da ogni dove e la corsa per appuntarsi da soli le medaglie è ancora in pieno svolgimento … Dico solo che il lavoro della Lega Sicilia tanto nella fase di ascolto di migliaia di imprenditori quanto in quella propositiva in ogni sede politica e istituzionale è, per fortuna, sotto gli occhi di tutti. Negli ultimi giorni, soprattutto per questo tema, abbiamo compreso quanto paghi il lavoro di squadra nella Lega: dai nostri tre deputati regionali all’Ars Catalfamo, Figuccia e Ragusa fino ai singoli attivisti sul territorio che mi ha fatto partecipe delle istanze dei cittadini ormai stremati nelle nove province siciliane. Ora, davvero, andiamo avanti!”

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